Lavoratrici e lavoratori, la riuscita dello Sciopero Generale e la straordinaria partecipazione alla Manifestazione Nazionale del 9 marzo 2012 a Roma, conferma in modo NETTO la nostra contrarietà e la richiesta di un cambiamento delle politiche economiche e sociali fin qui perseguite dal Governo Monti, dalla Confindustria e dalla Fiat di Marchionne. La VERA PRIORITA’ del nostro Paese, economica, sociale e politica, è la riunificazione e l’estensione dei diritti e della tutela universale del lavoro, la difesa dell’occupazione, il superamento della precarietà a la costruzione di nuovi posti di lavoro. Le proposte avanzate dal Governo Monti in materia di mercato del lavoro sono INACCETTABILI:
non cancellano le troppe forme di lavoro precario, che hanno di fatto svuotato di significato il Contratto a Tempo Indeterminato e reso l’Italia il Paese PIU’ PRECARIO D’Europa;
cancellano la C.I.G. per cessazione di attività e la MOBILITA’ proponendo degli ammortizzatori che in pratica riducono sensibilmente le tutele, non determinano un reale sostegno al reddito, non prevedono nessun intervento di diminuzione della fiscalità generale;
smantellano, in modo INACCETTABILE, il diritto al reintegro previsto dall’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori in caso di licenziamento senza giusta causa e APRE alla LIBERTA’ di licenziamento.
Queste proposte del Governo sul mercato del lavoro sono la conseguenza della logica sbagliata ed inaccettabile dell’intervento effettuato sulle pensioni, che nei fatti ha smantellato il modello sociale solidaristico. Prima la vergognosa riforma delle pensioni, ora il tentativo autoritario di imporre l’abrogazione dell’Art. 18 dello Statuto dei Lavoratori per togliere quel poco di civiltà che è rimasto sui posti di lavoro. Queste sono ricette repressive di un Governo di destra in giacca e cravatta che vuole riportarci al Medioevo sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici evidenziando la forte volontà della precarizzazione del lavoro con il più bugiardo tra gli alibi della necessità di dare lavoro ai giovani. L’Art. 18 è una norma voluta dai lavoratori che venivano da decenni di sopraffazioni e di ingiustizie sociali, conquistato con anni e anni di lotte operaie e oggi permette alle lavoratrici ed ai lavoratori di poter esercitare liberamente, democraticamente, con civiltà e dignità i propri diritti senza compromessi. Non sono bastati 20 anni di flessibilità e precarietà, con decine di contratti atipici, a distruggere il mondo del lavoro, adesso tentano il colpo finale con l’attacco all’art. 18, da parte di chi è degno rappresentante di quel sistema che ha generato questa macelleria sociale ed economica. È necessario, inevitabile, determinante lottare per difendere la civiltà e la democrazia nei posti di lavoro e per questo la R.S.U.-FIOM-Denso indice per MERCOLEDI’ 21 MARZO, 2 ORE DI SCIOPERO da effettuarsi nei seguenti orari:
1 ° Turno dalle ore 12.00 alle ore 14.00 – Giornalieri ultime 2 ore
2 ° Turno dalle ore 20.00 alle ore 22.00
3 ° Turno dalle ore 22.00 alle ore 24.00
Bisogna ridurre la precarietà, cancellando forme indecenti di lavoro, estendere gli ammortizzatori sociali a tutte le forme di lavoro, respingere ogni manomissione all’Art. 18 e allargarlo anche a quelle forme di lavoro che oggi non ne sono tutelate.
non cancellano le troppe forme di lavoro precario, che hanno di fatto svuotato di significato il Contratto a Tempo Indeterminato e reso l’Italia il Paese PIU’ PRECARIO D’Europa;
cancellano la C.I.G. per cessazione di attività e la MOBILITA’ proponendo degli ammortizzatori che in pratica riducono sensibilmente le tutele, non determinano un reale sostegno al reddito, non prevedono nessun intervento di diminuzione della fiscalità generale;
smantellano, in modo INACCETTABILE, il diritto al reintegro previsto dall’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori in caso di licenziamento senza giusta causa e APRE alla LIBERTA’ di licenziamento.
Queste proposte del Governo sul mercato del lavoro sono la conseguenza della logica sbagliata ed inaccettabile dell’intervento effettuato sulle pensioni, che nei fatti ha smantellato il modello sociale solidaristico. Prima la vergognosa riforma delle pensioni, ora il tentativo autoritario di imporre l’abrogazione dell’Art. 18 dello Statuto dei Lavoratori per togliere quel poco di civiltà che è rimasto sui posti di lavoro. Queste sono ricette repressive di un Governo di destra in giacca e cravatta che vuole riportarci al Medioevo sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici evidenziando la forte volontà della precarizzazione del lavoro con il più bugiardo tra gli alibi della necessità di dare lavoro ai giovani. L’Art. 18 è una norma voluta dai lavoratori che venivano da decenni di sopraffazioni e di ingiustizie sociali, conquistato con anni e anni di lotte operaie e oggi permette alle lavoratrici ed ai lavoratori di poter esercitare liberamente, democraticamente, con civiltà e dignità i propri diritti senza compromessi. Non sono bastati 20 anni di flessibilità e precarietà, con decine di contratti atipici, a distruggere il mondo del lavoro, adesso tentano il colpo finale con l’attacco all’art. 18, da parte di chi è degno rappresentante di quel sistema che ha generato questa macelleria sociale ed economica. È necessario, inevitabile, determinante lottare per difendere la civiltà e la democrazia nei posti di lavoro e per questo la R.S.U.-FIOM-Denso indice per MERCOLEDI’ 21 MARZO, 2 ORE DI SCIOPERO da effettuarsi nei seguenti orari:
1 ° Turno dalle ore 12.00 alle ore 14.00 – Giornalieri ultime 2 ore
2 ° Turno dalle ore 20.00 alle ore 22.00
3 ° Turno dalle ore 22.00 alle ore 24.00
Bisogna ridurre la precarietà, cancellando forme indecenti di lavoro, estendere gli ammortizzatori sociali a tutte le forme di lavoro, respingere ogni manomissione all’Art. 18 e allargarlo anche a quelle forme di lavoro che oggi non ne sono tutelate.
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