Grande partecipazione e successo per la prima lezione del corso di formazione “VOLONTARIATO…in sicurezza” organizzato dalla Protezione Civile Arcobaleno di San Salvo presso il centro Lianet. Il tema del corso, organizzato in tre sessioni, è il testo unico 81/08 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per i volontari della Protezione Civile. I lavori sono stati introdotti da Carmine Torricella del centro Lianet che ha sottolineato come il percorso iniziato oggi non finirà con la terza lezione ma durerà negli anni sempre in funzione della sicurezza e ha dimostrato tutto il suo entusiasmo per il progetto “VOLONTARIATO…in sicurezza” organizzato dalla Protezione Civile Arcobaleno. Dopo il breve intervento di Torricella la parola è passata al presidente dell’Arcobaleno che, dopo aver ringraziato gli amministratori di “Lianet” per l’ospitalità e l’ing. Luciano Gennaro che ha tenuto la lezione odierna, ha evidenziato come l’associazione sansalvese è tra le prime in Italia a organizzare un corso del genere sulla materia. Alla tre giorni di formazione partecipano anche i volontari dell’associazione Sangro-Aventino di Casoli, dell’Arci Pesca Fisa di Lentella e dell’Ascari di Santa Maria Imbaro.
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sabato 28 gennaio 2012
giovedì 26 gennaio 2012
SCIOPERO TIR, FLI: "RAGIONI CONDIVISIBILI, PARTA DA VASTO L'AVVIO DI UN ATTIVO DIALOGO"
Una delegazione di Futuro e Libertà per l'Italia, capeggiata da Stefano Moretti, ha incontrato nella giornata di ieri gli autotrasportatori nella zona adiacente il casello autostradale di Vasto Sud. Sono state ascoltate le loro dettagliate istanze e, condividendo le ragioni della protesta, la sezione locale del partito si è attivata contattando i vertici nazionali.
L'on. Daniele Toto, vice-coordinatore nazionale di FLI nonché capogruppo alla commissione Trasporti della Camera dei Deputati, ha dato la sua immediata disponibilità ad incontrare la delegazione di autotrasportatori abruzzesi. Nelle prossime ore è nostra intenzione ascoltare anche i dimostranti della Val di Sangro e di Ortona in modo da coinvolgerli al fine di
organizzare un sereno incontro già all'inizio della settimana prossima.Nel frattempo apprendiamo che il governo Monti ha programmato la riduzione dei pedaggi autostradali per l’autotrasporto e rimborsi più celeri per recuperare i soldi spesi dai lavoratori a causa delle accise sui carburanti.
«L'impegno del governo - ha affermato il coordinatore cittadino di Futuro e Libertà Giuseppe La Rana - dovrebbe essere di circa 170 milioni di euro. Ma sono interventi non sufficienti. L’esecutivo, per andare incontro agli autotrasportatori, agli agricoltori, ai pescatori e ai commercianti, deve abbassare il costo del carburante. Il movimento di protesta pone una domanda di tipo sociale a tutto il Paese: purtroppo, però, non possiamo trascurare che il blocco ad oltranza sta causando un danno economico che ammonta a diversi milioni di euro al giorno. Sembra altresì assurdo che - per avere una risposta dal governo - gli autotrasportatori abbiano dovuto incrociare le braccia per giorni dopo aver bloccato intere regioni e creato disagi a tutto il Paese. Auspichiamo comunque che da Vasto parta un sereno confronto che – nell'interesse delle categorie – riporti gli italiani ad una condizione di vivibilità proporzionata al momento economico che stiamo vivendo. Il danno causato da questa protesta - conclude La Rana - non deve diventare il biglietto da visita per l'avvio di una rinegoziazione con l'esecutivo del Paese».
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L'on. Daniele Toto, vice-coordinatore nazionale di FLI nonché capogruppo alla commissione Trasporti della Camera dei Deputati, ha dato la sua immediata disponibilità ad incontrare la delegazione di autotrasportatori abruzzesi. Nelle prossime ore è nostra intenzione ascoltare anche i dimostranti della Val di Sangro e di Ortona in modo da coinvolgerli al fine di
organizzare un sereno incontro già all'inizio della settimana prossima.Nel frattempo apprendiamo che il governo Monti ha programmato la riduzione dei pedaggi autostradali per l’autotrasporto e rimborsi più celeri per recuperare i soldi spesi dai lavoratori a causa delle accise sui carburanti.
«L'impegno del governo - ha affermato il coordinatore cittadino di Futuro e Libertà Giuseppe La Rana - dovrebbe essere di circa 170 milioni di euro. Ma sono interventi non sufficienti. L’esecutivo, per andare incontro agli autotrasportatori, agli agricoltori, ai pescatori e ai commercianti, deve abbassare il costo del carburante. Il movimento di protesta pone una domanda di tipo sociale a tutto il Paese: purtroppo, però, non possiamo trascurare che il blocco ad oltranza sta causando un danno economico che ammonta a diversi milioni di euro al giorno. Sembra altresì assurdo che - per avere una risposta dal governo - gli autotrasportatori abbiano dovuto incrociare le braccia per giorni dopo aver bloccato intere regioni e creato disagi a tutto il Paese. Auspichiamo comunque che da Vasto parta un sereno confronto che – nell'interesse delle categorie – riporti gli italiani ad una condizione di vivibilità proporzionata al momento economico che stiamo vivendo. Il danno causato da questa protesta - conclude La Rana - non deve diventare il biglietto da visita per l'avvio di una rinegoziazione con l'esecutivo del Paese».
SAN SALVO ALLE URNE IL 6 E 7 MAGGIO?
Secondo alcune indiscrezioni delle ultime ore, riportate da alcuni mezzi di informazione nazionali, le elezioni amministrative del 2012 si terranno, su decisione del Viminale, domenica 6 e lunedì 7 maggio. Nel vastese sono diversi i centri chiamati alle urne tra cui San Salvo. L'eventuale turno di ballottaggio, quasi certo a San Salvo visto i numerosi candidati sindaci, si svolgerà domenica 20 maggio. Con la scelta che ricade sui primi giorni di maggio si prevede una festa di "San Vitale" molto infuocata politicamente parlando.
Luca Di Sciascio
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Luca Di Sciascio
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Attualità nazionale,
Politica locale
mercoledì 25 gennaio 2012
CONTINUA IL BLOCCO DEGLI AUTOTRASPORTATORI AL CASELLO DI VASTO SUD
Continua il blocco degli autotrasportatori al casello di Vasto Sud-San Salvo. Gli autotrasportatori sono certi: "fino a venerdi' nessuno si muove". Sono diverse decine i tir e i furgoni parcheggiati nei pressi del casello autostradale vastese. Intanto in giornata alcuni distributori di Vasto e San Salvo sono tornati ad avere la disponibilità di diesel e benzina verde. Rimane difficile il rifornimento di generi alimentari nei supermercati e di prodotti per le aziende del vastese con qualcuna che potrebbe anche chiudere per mancanza di materie prime.
L.D.S.
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L.D.S.
NASCE A VASTO IL ROTARACT CLUB
Mercoledì 4 gennaio nasce a Vasto il Rotaract Club grazie all’impegno e all’entusiasmo di diciannove giovani studenti. “Servire al di sopra di ogni interesse” è il motto che esprime l’essenza e la vocazione del Rotaract, ed è illuminati da questo spirito che i giovani rotaractiani del club di Vasto si preparano a dare il loro contributo allo sviluppo umano della comunità locale, nazionale e internazionale realizzando services e progetti con il Distretto Rotaract 2090 (Abruzzo, Molise, Marche, Umbria). La cerimonia di fondazione del Rotaract Club di Vasto si è svolta presso la sede del Palace Hotel. Alla cerimonia erano presenti il Presidente del Rotary Club “padrino” Pasquale Colamartino, il Delegato Distrettuale ai Rotaract Club Massimo Deliberato, il Segretario della Commissione Distrettuale Nuovi Club Letizia Gomato, il Delegato Zona Abruzzo Alessandro Pala, il Presidente del Rotaract Club di Lanciano Stefania Pazienza, il Tutor per il Rotaract Club di Vasto Arnaldo Tascione, e i soci rotariani con le loro signore. La cerimonia si è aperta con la lettura da parte del Presidente del Rotaract Club di Vasto Francesco Colamartino della lettera di augurio del Rappresentante Distrettuale 2090 Maria Elena Castori, seguita dall’intervento del Presidente del Rotary “padrino” Pasquale Colamartino, che ha portato i saluti del Governatore Francesco Ottaviano, per poi lasciare la parola alle cariche distrettuali. Il segretario della Commissione Distrettuale Nuovi Club Letizia Gomato ha inoltre portato i saluti del presidente della commissione stessa e past-Rd Gino Petronio. Il Presidente del Rotaract Club Francesco Colamartino ha poi presentato il direttivo e i soci del nascente club, e ha illustrato i programmi e le idee su cui il Rotaract Club di Vasto lavorerà con impegno e determinazione. Sono stati affrontati i temi dell’ecologia, dello sviluppo economico, dell’azione di volontariato sociale e umanitario, e dei rapporti con le scuole, le istituzioni e le altre realtà associative nella realizzazione dei progetti. Al termine della presentazione dei progetti del club, il Presidente del Rotary “padrino” Pasquale Colamartino ha consegnato la Charta costitutiva al Presidente del Rotaract Club Francesco Colamartino, sancendo così la nascita ufficiale del club. Il direttivo è composto dal presidente Francesco Colamartino, il vicepresidente Francesco Tascione, il segretario Sara Bernabeo, il tesoriere Michelangelo Sciartilli, e i due consiglieri Vittorio Tagliente e Francesco Piccirilli. Gli altri soci, riuniti in cinque commissioni, sono Stefania Sabatini, Stefano Ruscitto, Anna Antenucci, Michele Canci, Marco Ottaviano, Rossana Riccioni, Concetta Cupaiuolo, Elsa Chiara d’Onofrio, Maria Pia Savelli, Luigi Piemontese, Andrea Catalano, Aldo Brunetti ed Erika Ruscitto.
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I RAPPORTI INTERCOMUNALI TRA SAN SALVO E VASTO, MONTENERO E CUPELLO NEL PERIODO 1994-2011
Dopo aver analizzato, negli interventi precedenti, le politiche del Comune di San Salvo in relazione al Centro Storico (febbraio 2011), alla gestione del territorio e problematiche ambientali (ottobre 2011), alle grandi opere pubbliche (novembre 2011), concludiamo la nostra rassegna - relativa al periodo 1994-2011 - con l’analisi dei rapporti intercomunali tra San Salvo da una parte e Vasto, Montenero e Cupello dall’altra.
Partiamo da una premessa. La sinistra comunista prima e il centro-sinistra poi avevano sempre accusato le locali amministrazioni democristiane di incapacità culturale oppure di mancanza di volontà politica nel procedere ad una programmazione dello sviluppo urbanistico e, più in generale, ad una programmazione dello sviluppo economico e sociale del territorio. Eppure, nel 1974, era stata la DC del Sindaco Notaro di Vasto, con a rimorchio la DC di San Salvo, a incaricare l’architetto giapponese Kisho Kurokawa di redarre un “Piano Regolatore Intercomunale” Vasto-San Salvo. Un Piano che poi, nel progetto di massima, veniva a configurarsi come un tentativo di razionalizzazione dello sviluppo urbano dell’area Vasto-San Salvo tramite la realizzazione di alcuni servizi comuni (tra cui un avveniristico stadio da 21.000 spettatori) e la creazione di quartieri residenziali (una New City) sulle colline di Montevecchio e Selvotta, in larga parte autonomi perché dotati di tutti i servizi indispensabili. In tal modo si sarebbe formato un unicum integrato, in grado di permettere peraltro a Vasto di poter chiedere e ottenere il riconoscimento di capoluogo di Provincia.
Il Piano Kurokawa fu bloccato dalle stesse contraddizioni interne alla DC ma in quell’occasione la locale opposizione di sinistra lo bollò come un’operazione tesa a favorire la speculazione, contribuendo al suo accantonamento e non rendendosi conto che si trattava di un’occasione unica per iniziare un percorso di programmazione dell’area Vasto-San Salvo.
Nei due decenni successivi, infatti, la grande espansione edilizia di entrambe le località avrebbe prodotto problemi non più affrontabili in ambito comunale e dai rispettivi PRG. San Salvo, addirittura, debordava dai suoi confini, urbanizzando le contrade Croce Grossa e Ributtini (in Comune di Cupello) e il pendio verso Buonanotte (in Comune di Vasto), dove si trovavano anche il Cimitero nuovo, lo Stadio e la Caserma dei Carabinieri (nel solo quinquennio 1977-1981, mentre la sua popolazione cresceva di 1.792 abitanti il territorio urbanizzato passava da 90 a 210 ettari!). Quanto a Vasto e alla sua Marina, si espandevano in tutte le direzioni, persino sulle colline di Montevecchio, Selvotta e Colle Pizzuto.
Tale caotico processo di urbanizzazione avrebbe da subito posto la necessità di un adeguamento dei servizi, in quanto all’edificazione di abitazioni sparse e di nuovi quartieri periferici non corrispondeva una relativa dotazione di strade, fogne, parcheggi, verde pubblico, reti idrica, elettrica, metanifera ecc. L’ultimo grande investimento in questo senso fu prodotto nel 1983, quando con tre miliardi di lire la Cassa per il Mezzogiorno finanziò l’impianto fognario Vasto-San Salvo, relative Marine e area industriale con annesso depuratore delle acque reflue situato alla Padula (in comune di Montenero di Bisaccia).
Nello stesso periodo le Ferrovie dello Stato decidevano di cancellare le due stazioni di Vasto e San Salvo per realizzarne una sola - denominata Vasto-San Salvo - in un punto a mezza strada tra le precedenti. Si trattava di un atto rispondente alle esigenze di ristrutturazione delle FF SS, che tuttavia avrebbe potuto essere valutato nel suo impatto sul territorio (anche intorno alla Stazione si sarebbe presto cominciato a costruire); ma anche in tale occasione prevalsero le lamentele (per l’accresciuta distanza tra la Stazione ferroviaria e le due cittadine) e l’assenza di un qualsiasi ragionamento sul piano dei rapporti Vasto-San Salvo.
Negli anni Novanta tornava perciò di prepotenza la questione della cosiddetta “area metropolitana Vasto-San Salvo” insieme alla consapevolezza di doversi confrontare anche con altri due comuni di confine, Cupello e Montenero di Bisaccia, che d’altro canto stavano egualmente programmando e attuando il loro sviluppo senza tenere conto delle realtà comunali adiacenti.
Aspetti di tale problematica si possono ritrovare in numerosi articoli degli anni ‘90 nonché nei programmi che i candidati Sindaci presentavano all’elettorato in occasione dei rinnovi dei Consigli e delle Amministrazioni comunali. Tuttavia, nonostante l’urgenza del tema, il confronto tra le Amministrazioni confinanti restava sterile o comunque limitato alla soluzione di problemi urgenti e indifferibili sulle linee di confine.
Con questo andazzo si sarebbe giunti alla svolta del 2000, fase cruciale in quanto si stavano allora progettando grandi opere pubbliche da parte di tutti e quattro i comuni interessati, meritevoli di essere vagliate nella loro funzione, finalità e localizzazione. Si tornava dunque a parlare dell’argomento. Ad esempio, nel suo programma del 2002, il candidato Sindaco del centro-sinistra di San Salvo scriveva:
“San Salvo si è ormai conquistata un ruolo di primo piano e ha partecipato da protagonista alle scelte che hanno riguardato l’area territoriale, la Provincia di Chieti e la Regione Abruzzo. Ma ciò rafforza la mia convinzione di lavorare alla costruzione della Città Territorio, che sia in grado di pensare insieme agli altri comuni, agli altri enti, alle organizzazioni sociali, economiche e produttive lo sviluppo di un territorio di area vasta capace di offrire servizi moderni ed efficienti”. Seguiva la lista degli interventi, tra cui l’Ospedale previsto a Colle Pizzuto, il Distretto Sanitario di base, il coordinamento tra i diversi PRG, l’organizzazione di un sistema di trasporti integrato, la gestione delle reti tecnologiche e dei beni vitali, l’attuazione del Distretto Turistico.
Ma, aldilà delle buone intenzioni, i rapporti tra San Salvo e Vasto e tra San Salvo e Montenero stavano ormai precipitando. Nella primavera del 2002, Montenero di Bisaccia - attraverso una variante al PRG - definiva il suo nuovo modello di sviluppo, prevedendo un’area di insediamenti turistico-commerciali alla Marina, una zona industriale-artigianale alla Padula e un porto turistico sulla costa. Si trattava di un piano un poco rigido nell’impostazione e nella zonizzazione, certamente sovradimensionato, tuttavia meritevole di considerazione e discussione con il Comune proponente. Quando l’argomento venne portato in Consiglio comunale a San Salvo, per il parere richiesto al Comune confinante, l’allora Sindaco e l’intera maggioranza votarono contro su tutto. In risposta ad alcuni nostri dubbi circa la realizzazione comune del porto turistico a confine delle due località, si disse che il dialogo con Montenero non si era interrotto e che San Salvo avrebbe ben presto iniziato i lavori per il porto sul lato sinistro del formale del Mulino nella certezza che poi il Comune di Montenero avrebbe completato il progetto dal lato opposto.
L’opinione pubblica avvertì i rischi di quell’atteggiamento, impegnato a parole ma fallimentare nei risultati, e rilanciò il dibattito nel tentativo di scuotere l’ambiguità dei politici. Soprattutto a San Salvo, a causa della ridotta superficie comunale (1.961 ettari in totale) si avvertiva infatti la necessità del confronto e della ricerca di soluzioni comuni. Così, il 30.10.2003, su proposta e nella sede offerta dall’emittente di Orazio Di Stefano, si teneva un miniconvegno sul tema: “Luoghi comuni. L’area metropolitana Vasto-San Salvo e dintorni”. Un convegno che avrebbe visto diversi interessanti contributi e che avrebbe rilanciato più in generale il dibattito sulle tematiche territoriali.
Troppo tardi, però, perché le grandi opere si stavano avviando e senza un vero confronto tra gli enti locali. E mentre Vasto continuava ad ignorare le problematiche territoriali comuni, iniziava la guerra tra San Salvo e Montenero sul porto turistico, sull’area e gli insediamenti commerciali e sui rapporti tra le due aree industriali (dopo il crollo del vecchio ponte sul Trigno, nel 2003 un Assessore della giunta Marchese avrebbe esclamato: "Ora abbiamo definitivamente rotto i ponti con Montenero di Bisaccia!”).
A partire dal dicembre 2005, San Salvo cominciava infatti a realizzare il suo porto turistico sulla sinistra del canale del Mulino mentre il Comune di Montenero faceva redarre un progetto di porto turistico (per 400 posti barca, con annesso villaggio residenziale) da insediarsi circa 500 metri più a sud di quello di San Salvo. Anche a Vasto si cominciava intanto a parlare di porto turistico, da localizzare a Punta Penna o a Casarsa e San Nicola. Così, un piccolo golfo che avrebbe potuto ospitare un solo, capace ed attrezzato porto turistico, si avviava ad accoglierne tre. Stessa soluzione per gli investimenti commerciali, in quanto nell’area di San Salvo sarebbe nato il Centro “Insieme” e in quella di Montenero il “Costaverde”, a un chilometro di distanza in linea d’aria l’uno dall’altro. Quanto all’area industriale, alla Padula di Montenero sfumava il ventilato insediamento di una grande azienda (che poi investiva in Spagna) ma quel Comune si rifiutava di entrare nel Consorzio di Industrializzazione del Vastese, così ponendo un muro tra due aree industriali contigue e mettendo fine ad ogni possibile accordo o sinergia su futuri investimenti.
L’ultimo sussulto demagogico della classe politica locale si ebbe tra il 2006 e il 2007 quando, sulla scorta dei disastri combinati, e in seguito al successo del centro-sinistra alle elezioni comunali di Vasto, i quattro sindaci del comprensorio basso-abruzzese, tutti di centro-sinistra quindi senza gli alibi della diversità politica, rilanciarono la proposta di “area metropolitana” Vasto-San Salvo e dintorni.
Il 17.02.2006 si teneva a San Salvo la presentazione di uno studio affidato all’urbanista R. Mascarucci su “Le strategie di trasformazione territoriale in riferimento all'area del Trigno-Sinello”, corredato da un programma di azioni per la riqualificazione urbanistica del Comune di San Salvo. Il 9.09.2006 si svolgeva ancora a San Salvo un incontro tra i Sindaci di San Salvo, Vasto e Cupello “per affrontare i problemi dei residenti” nelle zone di confine e avviare un percorso comune per la pianificazione territoriale. Il Sindaco Lapenna nell’occasione affermava: “Pianificare di concerto significa individuare le criticità ed elaborare un piano intercomunale per loro soluzione”. Il 21.02.2007, a San Salvo si riunivano di nuovo i tre Sindaci (Marchese, Lapenna e Pollutri) insieme a quello di Monteodorisio (Sciascia) e sottoscrivevano un protocollo d’intesa per la formazione di un “Piano strategico intercomunale di area vasta”. Il 16.03.2007, il Sindaco di San Salvo riprendeva l’argomento vantando di aver firmato due importanti protocolli: sulla “pianificazione intercomunale di vasta area” e sul “percorso vita lungo il torrente Buonanotte” e rimarcando la grande svolta intervenuta nelle relazioni intercomunali. Infine, nel suo programma elettorale per le comunali del maggio 2007, come Sindaco uscente e ricandidato, così scriveva:
“Lo sviluppo passa sempre più attraverso la collaborazione con i territori vicini. Per questo con i Comuni di Vasto, Cupello e Monteodorisio si è provveduto ad approvare un protocollo d’intesa per la redazione di un piano strategico intercomunale aperto alla collaborazione degli altri Comuni limitrofi compresi quelli molisani. Il Piano contribuirà alla definizione progettuale delle politiche territoriali quali lo sviluppo del processo di internazionalizzazione, connesso alle iniziative di marketing territoriale ed urbano, alla qualificazione delle risorse presenti nel territorio, ai processi produttivi dell’uso agricolo connessi alle politiche energetiche delle fonti rinnovabili, alla qualificazione delle filiere produttive, al restauro del paesaggio agrario, al riassetto funzionale dei servizi urbani e territoriali e al potenziamento e la qualificazione del sistema infrastrutturale della rete dei servizi”.
Quanto è rimasto di tutta questa enunciazione è sotto gli occhi di tutti. Dopo la fiammata di entusiasmo iniziale, nel 2008-2009 i Sindaci del comprensorio sono tornati ad occuparsi delle questioni di campanile; per poi arrivare di nuovo a scontrarsi, nel 2010-2011 su diversi problemi di carattere intercomunale. Ad esempio, il 19.10.2010, il Sindaco di San Salvo è arrivato addirittura a “scrivere” a quello di Vasto chiedendogli chiarimenti su un “Progetto di lottizzazione a Colle Pizzuto” (una questione ancora aperta). Così, nel 2011, dopo l’introduzione della raccolta differenziata dei rifiuti urbani a San Salvo, a causa della spazzatura scaricata nottetempo da cittadini dentro i confini di Vasto (Piano di Marco) e Cupello (Ributtini e altre contrada) si sviluppava un inatteso e poco garbato scambio di accuse, soprattutto tra il Sindaco di San Salvo e quello di Cupello.
La crisi economica 2008-2011 ci avrà messo del suo ma la fumosità e l’inconcludenza della politica intercomunale delle amministrazioni di San Salvo nel periodo 1994-2011 (come pure di quelle di Vasto, Cupello, Monteodorisio e Montenero di Bisaccia) sono lampanti. Quantunque degne di riflessione, perché è chiaro che non è possibile andare avanti con interventi che creano doppioni negli investimenti (mettendo a rischio le società di gestione), difficoltà nella razionalizzazione delle infrastrutture e dei trasporti, degrado nell’ambiente urbano e rurale e incapacità di progettare le grandi opere e il futuro del territorio.
La nostra consapevolezza, pertanto, è che si sono persi anni decisivi per fare qualcosa di buono nei rapporti intercomunali, perché in un momento di accresciute difficoltà economiche e politiche tutto è terribilmente più difficile che in passato.
Giovanni Artese
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Partiamo da una premessa. La sinistra comunista prima e il centro-sinistra poi avevano sempre accusato le locali amministrazioni democristiane di incapacità culturale oppure di mancanza di volontà politica nel procedere ad una programmazione dello sviluppo urbanistico e, più in generale, ad una programmazione dello sviluppo economico e sociale del territorio. Eppure, nel 1974, era stata la DC del Sindaco Notaro di Vasto, con a rimorchio la DC di San Salvo, a incaricare l’architetto giapponese Kisho Kurokawa di redarre un “Piano Regolatore Intercomunale” Vasto-San Salvo. Un Piano che poi, nel progetto di massima, veniva a configurarsi come un tentativo di razionalizzazione dello sviluppo urbano dell’area Vasto-San Salvo tramite la realizzazione di alcuni servizi comuni (tra cui un avveniristico stadio da 21.000 spettatori) e la creazione di quartieri residenziali (una New City) sulle colline di Montevecchio e Selvotta, in larga parte autonomi perché dotati di tutti i servizi indispensabili. In tal modo si sarebbe formato un unicum integrato, in grado di permettere peraltro a Vasto di poter chiedere e ottenere il riconoscimento di capoluogo di Provincia.
Il Piano Kurokawa fu bloccato dalle stesse contraddizioni interne alla DC ma in quell’occasione la locale opposizione di sinistra lo bollò come un’operazione tesa a favorire la speculazione, contribuendo al suo accantonamento e non rendendosi conto che si trattava di un’occasione unica per iniziare un percorso di programmazione dell’area Vasto-San Salvo.
Nei due decenni successivi, infatti, la grande espansione edilizia di entrambe le località avrebbe prodotto problemi non più affrontabili in ambito comunale e dai rispettivi PRG. San Salvo, addirittura, debordava dai suoi confini, urbanizzando le contrade Croce Grossa e Ributtini (in Comune di Cupello) e il pendio verso Buonanotte (in Comune di Vasto), dove si trovavano anche il Cimitero nuovo, lo Stadio e la Caserma dei Carabinieri (nel solo quinquennio 1977-1981, mentre la sua popolazione cresceva di 1.792 abitanti il territorio urbanizzato passava da 90 a 210 ettari!). Quanto a Vasto e alla sua Marina, si espandevano in tutte le direzioni, persino sulle colline di Montevecchio, Selvotta e Colle Pizzuto.
Tale caotico processo di urbanizzazione avrebbe da subito posto la necessità di un adeguamento dei servizi, in quanto all’edificazione di abitazioni sparse e di nuovi quartieri periferici non corrispondeva una relativa dotazione di strade, fogne, parcheggi, verde pubblico, reti idrica, elettrica, metanifera ecc. L’ultimo grande investimento in questo senso fu prodotto nel 1983, quando con tre miliardi di lire la Cassa per il Mezzogiorno finanziò l’impianto fognario Vasto-San Salvo, relative Marine e area industriale con annesso depuratore delle acque reflue situato alla Padula (in comune di Montenero di Bisaccia).
Nello stesso periodo le Ferrovie dello Stato decidevano di cancellare le due stazioni di Vasto e San Salvo per realizzarne una sola - denominata Vasto-San Salvo - in un punto a mezza strada tra le precedenti. Si trattava di un atto rispondente alle esigenze di ristrutturazione delle FF SS, che tuttavia avrebbe potuto essere valutato nel suo impatto sul territorio (anche intorno alla Stazione si sarebbe presto cominciato a costruire); ma anche in tale occasione prevalsero le lamentele (per l’accresciuta distanza tra la Stazione ferroviaria e le due cittadine) e l’assenza di un qualsiasi ragionamento sul piano dei rapporti Vasto-San Salvo.
Negli anni Novanta tornava perciò di prepotenza la questione della cosiddetta “area metropolitana Vasto-San Salvo” insieme alla consapevolezza di doversi confrontare anche con altri due comuni di confine, Cupello e Montenero di Bisaccia, che d’altro canto stavano egualmente programmando e attuando il loro sviluppo senza tenere conto delle realtà comunali adiacenti.
Aspetti di tale problematica si possono ritrovare in numerosi articoli degli anni ‘90 nonché nei programmi che i candidati Sindaci presentavano all’elettorato in occasione dei rinnovi dei Consigli e delle Amministrazioni comunali. Tuttavia, nonostante l’urgenza del tema, il confronto tra le Amministrazioni confinanti restava sterile o comunque limitato alla soluzione di problemi urgenti e indifferibili sulle linee di confine.
Con questo andazzo si sarebbe giunti alla svolta del 2000, fase cruciale in quanto si stavano allora progettando grandi opere pubbliche da parte di tutti e quattro i comuni interessati, meritevoli di essere vagliate nella loro funzione, finalità e localizzazione. Si tornava dunque a parlare dell’argomento. Ad esempio, nel suo programma del 2002, il candidato Sindaco del centro-sinistra di San Salvo scriveva:
“San Salvo si è ormai conquistata un ruolo di primo piano e ha partecipato da protagonista alle scelte che hanno riguardato l’area territoriale, la Provincia di Chieti e la Regione Abruzzo. Ma ciò rafforza la mia convinzione di lavorare alla costruzione della Città Territorio, che sia in grado di pensare insieme agli altri comuni, agli altri enti, alle organizzazioni sociali, economiche e produttive lo sviluppo di un territorio di area vasta capace di offrire servizi moderni ed efficienti”. Seguiva la lista degli interventi, tra cui l’Ospedale previsto a Colle Pizzuto, il Distretto Sanitario di base, il coordinamento tra i diversi PRG, l’organizzazione di un sistema di trasporti integrato, la gestione delle reti tecnologiche e dei beni vitali, l’attuazione del Distretto Turistico.
Ma, aldilà delle buone intenzioni, i rapporti tra San Salvo e Vasto e tra San Salvo e Montenero stavano ormai precipitando. Nella primavera del 2002, Montenero di Bisaccia - attraverso una variante al PRG - definiva il suo nuovo modello di sviluppo, prevedendo un’area di insediamenti turistico-commerciali alla Marina, una zona industriale-artigianale alla Padula e un porto turistico sulla costa. Si trattava di un piano un poco rigido nell’impostazione e nella zonizzazione, certamente sovradimensionato, tuttavia meritevole di considerazione e discussione con il Comune proponente. Quando l’argomento venne portato in Consiglio comunale a San Salvo, per il parere richiesto al Comune confinante, l’allora Sindaco e l’intera maggioranza votarono contro su tutto. In risposta ad alcuni nostri dubbi circa la realizzazione comune del porto turistico a confine delle due località, si disse che il dialogo con Montenero non si era interrotto e che San Salvo avrebbe ben presto iniziato i lavori per il porto sul lato sinistro del formale del Mulino nella certezza che poi il Comune di Montenero avrebbe completato il progetto dal lato opposto.
L’opinione pubblica avvertì i rischi di quell’atteggiamento, impegnato a parole ma fallimentare nei risultati, e rilanciò il dibattito nel tentativo di scuotere l’ambiguità dei politici. Soprattutto a San Salvo, a causa della ridotta superficie comunale (1.961 ettari in totale) si avvertiva infatti la necessità del confronto e della ricerca di soluzioni comuni. Così, il 30.10.2003, su proposta e nella sede offerta dall’emittente di Orazio Di Stefano, si teneva un miniconvegno sul tema: “Luoghi comuni. L’area metropolitana Vasto-San Salvo e dintorni”. Un convegno che avrebbe visto diversi interessanti contributi e che avrebbe rilanciato più in generale il dibattito sulle tematiche territoriali.
Troppo tardi, però, perché le grandi opere si stavano avviando e senza un vero confronto tra gli enti locali. E mentre Vasto continuava ad ignorare le problematiche territoriali comuni, iniziava la guerra tra San Salvo e Montenero sul porto turistico, sull’area e gli insediamenti commerciali e sui rapporti tra le due aree industriali (dopo il crollo del vecchio ponte sul Trigno, nel 2003 un Assessore della giunta Marchese avrebbe esclamato: "Ora abbiamo definitivamente rotto i ponti con Montenero di Bisaccia!”).
A partire dal dicembre 2005, San Salvo cominciava infatti a realizzare il suo porto turistico sulla sinistra del canale del Mulino mentre il Comune di Montenero faceva redarre un progetto di porto turistico (per 400 posti barca, con annesso villaggio residenziale) da insediarsi circa 500 metri più a sud di quello di San Salvo. Anche a Vasto si cominciava intanto a parlare di porto turistico, da localizzare a Punta Penna o a Casarsa e San Nicola. Così, un piccolo golfo che avrebbe potuto ospitare un solo, capace ed attrezzato porto turistico, si avviava ad accoglierne tre. Stessa soluzione per gli investimenti commerciali, in quanto nell’area di San Salvo sarebbe nato il Centro “Insieme” e in quella di Montenero il “Costaverde”, a un chilometro di distanza in linea d’aria l’uno dall’altro. Quanto all’area industriale, alla Padula di Montenero sfumava il ventilato insediamento di una grande azienda (che poi investiva in Spagna) ma quel Comune si rifiutava di entrare nel Consorzio di Industrializzazione del Vastese, così ponendo un muro tra due aree industriali contigue e mettendo fine ad ogni possibile accordo o sinergia su futuri investimenti.
L’ultimo sussulto demagogico della classe politica locale si ebbe tra il 2006 e il 2007 quando, sulla scorta dei disastri combinati, e in seguito al successo del centro-sinistra alle elezioni comunali di Vasto, i quattro sindaci del comprensorio basso-abruzzese, tutti di centro-sinistra quindi senza gli alibi della diversità politica, rilanciarono la proposta di “area metropolitana” Vasto-San Salvo e dintorni.
Il 17.02.2006 si teneva a San Salvo la presentazione di uno studio affidato all’urbanista R. Mascarucci su “Le strategie di trasformazione territoriale in riferimento all'area del Trigno-Sinello”, corredato da un programma di azioni per la riqualificazione urbanistica del Comune di San Salvo. Il 9.09.2006 si svolgeva ancora a San Salvo un incontro tra i Sindaci di San Salvo, Vasto e Cupello “per affrontare i problemi dei residenti” nelle zone di confine e avviare un percorso comune per la pianificazione territoriale. Il Sindaco Lapenna nell’occasione affermava: “Pianificare di concerto significa individuare le criticità ed elaborare un piano intercomunale per loro soluzione”. Il 21.02.2007, a San Salvo si riunivano di nuovo i tre Sindaci (Marchese, Lapenna e Pollutri) insieme a quello di Monteodorisio (Sciascia) e sottoscrivevano un protocollo d’intesa per la formazione di un “Piano strategico intercomunale di area vasta”. Il 16.03.2007, il Sindaco di San Salvo riprendeva l’argomento vantando di aver firmato due importanti protocolli: sulla “pianificazione intercomunale di vasta area” e sul “percorso vita lungo il torrente Buonanotte” e rimarcando la grande svolta intervenuta nelle relazioni intercomunali. Infine, nel suo programma elettorale per le comunali del maggio 2007, come Sindaco uscente e ricandidato, così scriveva:
“Lo sviluppo passa sempre più attraverso la collaborazione con i territori vicini. Per questo con i Comuni di Vasto, Cupello e Monteodorisio si è provveduto ad approvare un protocollo d’intesa per la redazione di un piano strategico intercomunale aperto alla collaborazione degli altri Comuni limitrofi compresi quelli molisani. Il Piano contribuirà alla definizione progettuale delle politiche territoriali quali lo sviluppo del processo di internazionalizzazione, connesso alle iniziative di marketing territoriale ed urbano, alla qualificazione delle risorse presenti nel territorio, ai processi produttivi dell’uso agricolo connessi alle politiche energetiche delle fonti rinnovabili, alla qualificazione delle filiere produttive, al restauro del paesaggio agrario, al riassetto funzionale dei servizi urbani e territoriali e al potenziamento e la qualificazione del sistema infrastrutturale della rete dei servizi”.
Quanto è rimasto di tutta questa enunciazione è sotto gli occhi di tutti. Dopo la fiammata di entusiasmo iniziale, nel 2008-2009 i Sindaci del comprensorio sono tornati ad occuparsi delle questioni di campanile; per poi arrivare di nuovo a scontrarsi, nel 2010-2011 su diversi problemi di carattere intercomunale. Ad esempio, il 19.10.2010, il Sindaco di San Salvo è arrivato addirittura a “scrivere” a quello di Vasto chiedendogli chiarimenti su un “Progetto di lottizzazione a Colle Pizzuto” (una questione ancora aperta). Così, nel 2011, dopo l’introduzione della raccolta differenziata dei rifiuti urbani a San Salvo, a causa della spazzatura scaricata nottetempo da cittadini dentro i confini di Vasto (Piano di Marco) e Cupello (Ributtini e altre contrada) si sviluppava un inatteso e poco garbato scambio di accuse, soprattutto tra il Sindaco di San Salvo e quello di Cupello.
La crisi economica 2008-2011 ci avrà messo del suo ma la fumosità e l’inconcludenza della politica intercomunale delle amministrazioni di San Salvo nel periodo 1994-2011 (come pure di quelle di Vasto, Cupello, Monteodorisio e Montenero di Bisaccia) sono lampanti. Quantunque degne di riflessione, perché è chiaro che non è possibile andare avanti con interventi che creano doppioni negli investimenti (mettendo a rischio le società di gestione), difficoltà nella razionalizzazione delle infrastrutture e dei trasporti, degrado nell’ambiente urbano e rurale e incapacità di progettare le grandi opere e il futuro del territorio.
La nostra consapevolezza, pertanto, è che si sono persi anni decisivi per fare qualcosa di buono nei rapporti intercomunali, perché in un momento di accresciute difficoltà economiche e politiche tutto è terribilmente più difficile che in passato.
Giovanni Artese
martedì 24 gennaio 2012
VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE: A SAN SALVO UNO DEI PRIMI CORSI IN ITALIA SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
“VOLONTARIATO …in sicurezza” è questo il titolo del progetto promosso dalla Protezione civile Arcobaleno di San Salvo con il patrocinio del Centro Servizi del Volontariato della Provincia di Chieti. Il progetto riguarda un corso di formazione sulla 81/08 (testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) per i volontari di Protezione Civile. A partire dall’8 gennaio scorso una parte del D.Lgs. 81/08 è entrato in vigore anche per le associazioni di volontariato di Protezione Civile e, in quest’ottica, l’Arcobaleno organizza tre sessioni di formazione per le giornate del 28 gennaio, dell’11 e 18 febbraio presso la sala formazione del centro Lianet a San Salvo, una struttura all’avanguardia per la formazione e per l’antinfortunistica, unica nel suo genere in questo territorio. Siamo una delle prime associazioni in Italia –affermano i responsabili dell’Arcobaleno- a realizzare un corso di questa caratura sulla sicurezza dei volontari. Le tre lezioni saranno tenute da personale qualificato come l’ing. Gennaro Luciano, la dott.ssa Rita Ialacci e il sig. Carmine Torricella. Al corso parteciperanno anche altre 3 associazioni della provincia di Chieti per continuare quello spirito di collaborazione e cooperazione tra i volontari che sono tra i punti cardini dell’associazione sansalvese. La sicurezza sui luoghi di lavoro è indispensabile e lo è ancora di più per i volontari di Protezione Civile che svolgendo la propria opera gratuitamente non devono rimediare infortuni temporanei o permanenti durante le attività bensì lavorare nel massimo della sicurezza. Questo importante progetto, aperto anche alle persone che vogliono avvicinarsi per la prima volta all’associazione, sta riscuotendo ampi consensi e apprezzamenti e colloca la Protezione Civile Arcobaleno di San Salvo, e più in generale l’intero territorio del vastese, all’avanguardia nazionale sul D.Lgs. 81/08 per le associazioni di volontariato.
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FURTO IN UN DISTRIBUTORE DI CARBURANTE A SAN SALVO
Un furto con danneggiamento è stato messo a segno questa notte da ignoti ai danni di un distributore di carburante sulla statale 16 nel territorio di San Salvo Marina. I ladri hanno tranciato la linea telefonica, nella vana speranza di non far scattare l’allarme, e scassinato la colonnina del distributore automatico portando via i soldi presenti e dandosi immediatamente alla fuga. Sul posto sono prontamente giunti i Carabinieri della locale stazione allertati dal sistema di allarme. Nella serata di ieri molti automobilisti avevano preso d’assalto i distributori per rifornire i mezzi e sicuramente i ladri hanno pensato di trovare un cospicuo bottino all’interno della colonnina. Gli uomini dell’arma, diretti dal luogotenente Giuseppe Lavecchia, indagano sull’accaduto nel più stretto riserbo. Nei giorni scorsi, sempre a San Salvo, erano state alcune abitazioni e attività commerciali a finire nel mirino dei ladri.
da vasto24.it
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da vasto24.it
SAN FRANCESCO SALES, PATRONO DEI GIORNALISTI OGGI LE CELEBRAZIONI: L'INTERVENTO DI MONS. FORTE
Si celebra oggi la festività in onore di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Di seguito il messaggio del Vescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte. "Cari Giornalisti e Operati dei 'media', la memoria liturgica di San Francesco di Sales - Vostro celeste patrono - è l'occasione per rivolgermi a Voi con rispetto ed amicizia, esprimendoVi la vicinanza della mia preghiera e del mio cuore, e proponendoVi questo decalogo essenziale:
1. Abbi consapevolezza della dignità del compito che Ti è affidato e delle responsabilità etiche connesse al servizio dell'informazione.
2. Segui sempre la voce della coscienza, cercando di piacere a Dio in ogni situazione.
3. Abbi fiducia nella forza della verità, cui obbedire anche quando dovessi pagare di pesona.
4. Costruisci il Tuo servizio sull'ascolto dei fatti, informandoTi e informando rigorosamente su come stanno le cose.
5. Promuovi la partecipazione consapevole di tutti alla vita civile, culturale e politica.
6. Alimenta in Te e nel prossimo il desiderio di contribuire al bene comune.
7. Non dimenticare i poveri e i deboli, prestando loro prioritaria attenzione e dando voce a chi non ha voce.
8. Sii ponte di dialogo, testimone e operatore di giustizia e libertà nel rapporto con la classe politica e le istituzioni, stimolandole a servire la gente e non a servirsene.
9. Guarda alla Chiesa come a una comunità amica, anche quando richiama il mondo dell'informazione a rifuggire dalla superficialità e dal cedimento ai gusti delle mode.
10. Considera vera ricompensa la consapevolezza di aver svolto un servizio per cui valga la pena di giocare la vita e non lasciarTi mai sedurre dal carrierismo, dalle lusinghe e dai compromessi morali.
Il Signore che scruta i cuori Ti ricompensi per il bene che potrai fare agendo così!
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1. Abbi consapevolezza della dignità del compito che Ti è affidato e delle responsabilità etiche connesse al servizio dell'informazione.
2. Segui sempre la voce della coscienza, cercando di piacere a Dio in ogni situazione.
3. Abbi fiducia nella forza della verità, cui obbedire anche quando dovessi pagare di pesona.
4. Costruisci il Tuo servizio sull'ascolto dei fatti, informandoTi e informando rigorosamente su come stanno le cose.
5. Promuovi la partecipazione consapevole di tutti alla vita civile, culturale e politica.
6. Alimenta in Te e nel prossimo il desiderio di contribuire al bene comune.
7. Non dimenticare i poveri e i deboli, prestando loro prioritaria attenzione e dando voce a chi non ha voce.
8. Sii ponte di dialogo, testimone e operatore di giustizia e libertà nel rapporto con la classe politica e le istituzioni, stimolandole a servire la gente e non a servirsene.
9. Guarda alla Chiesa come a una comunità amica, anche quando richiama il mondo dell'informazione a rifuggire dalla superficialità e dal cedimento ai gusti delle mode.
10. Considera vera ricompensa la consapevolezza di aver svolto un servizio per cui valga la pena di giocare la vita e non lasciarTi mai sedurre dal carrierismo, dalle lusinghe e dai compromessi morali.
Il Signore che scruta i cuori Ti ricompensi per il bene che potrai fare agendo così!
lunedì 23 gennaio 2012
RIPARATA LA FALLA ALLA CONDUTTURA DELL'ACQUA
E' stata riparata intorno a mezzogiorno la falla alla conduttura dell'acquedotto che aveva creato problemi alla fornitura d'acqua a Vasto e nel circondario. La rottura era avvenuta nel territorio del comune di Casoli ma i tecnici della Sasi hanno riparato in tempo record la falla.
L.D.S.
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L.D.S.
BLOCCO DEGLI AUTOTRASPORTATORI AL CASELLO DI VASTO SUD-SAN SALVO
Arriva anche nel vastese la protesta degli autotrasportatori. Il blocco dei camionisti è avvenuto poche ore fa davanti al casello di Vasto Sud-San Salvo. La Polstrada di Vasto Sud e i Carabinieri di San Salvo presidiano la zona. Il blocco dei giorni scorsi in Sicilia ha creato danni all'economia di circa 500 milioni di euro con 3000 persone che finiranno in cassa integrazione. Lo stesso blocco è stato effettuato a Val Di Sangro e Termoli. Se il blocco durasse fino al 27 potrebbero esserci dure ripercussioni sul'intero nucleo industriale del vastese già martoriato dalla cassa integrazione e dalla crisi.
Luca Di Sciascio
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Luca Di Sciascio
domenica 22 gennaio 2012
ROTTURA DELL'ACQUEDOTTO: A RISCHIO L'EROGAZIONE DELL'ACQUA
A causa di una rottura all'acquedotto nel comune di Casoli diversi comuni del vastese e della zona frentana potrebbero rimanere senz'acqua nella giornata di domani e di martedì. La rottura della conduttura è dovuta ad uno smottamento del terreno. A comunicare la notizia è stato l'assessore ai servizi idrici del comune di Vasto, Vincenzo Sputore. I problemi per la fornitura dell'acqua si potrebbero avere a Vasto e nei comuni del circondario. I tecnici della Sasi sono già a lavoro per riparare la conduttura principale. La raccomandazione per tutti i cittadini e di razionalizzare l'acqua il più possibile in queste ore.
Luca Di Sciascio
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Luca Di Sciascio
LA CURA DI SANTO NON FUNZIONA: L'U.S. SAN SALVO SCONFITTA 1-0 A FRANCAVILLA
La cura Di Santo non porta bene all'U.S. San Salvo che raccoglie la seconda sconfitta consecutiva sotto la guida del neo tecnico. Sul terreno dell'ostico Francavilla i biancazzurri escono sconfitti di misura con il risultato di 1-0. Il tecnico biancazzurro è costretto a rinunciare agli squalificati Lombardozzi e Crisci. I locali partono bene e nei primi minuti creano qualche grattacapo di troppo ai sansalvesi. Con il passare dei minuti il Francavilla continua a macinare gioco, ma Ciarlariello e compagni si difendono con ordine. Nella ripresa i giallorossi insistono ma il San Salvo si chiude a riccio e cerca di conquistare un punto prezioso. Quando stanno per arrivare i titoli di coda arriva la beffa. Nel primo minuto di recupero Cozzolino batte Cianci e regala tre punti preziosi in chiave promozione alla sua squadra. Domenica al "Bucci" arriva il Pineto. Per il San Salvo e il tecnico Di Santo è essenziale fare punti per evitare che la classifica si complichi ulteriormente e che la panchina venga già messa in discussione. Nel resto della giornata vittoria casalinga per 3-1 del Vasto Marina con il Guardiagrele.
Luca Di Sciascio
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Luca Di Sciascio
NICOLA ARTESE VERSO LA RICONFERMA ALLA GUIDA DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI VASTO
Si sono svolte ieri le elezioni dell'ordine degli avvocati di Vasto. Il più votato è stato il sansalvese Nicola Artese, presidente uscente dell'ordine. Gli eletti al primo turno sono cinque. Nicola Artese (146 voti), Vittorio Melone (142), Gianfranco Iammarino (137), Alessio Mucci (136), Raffaella Valori (121). Il 28 gennaio ci sarà il ballottaggio, in cui gli avvocati sceglieranno gli altri 4 componenti del Consiglio. Il Presidente non viene scelto direttamente dagli elettori ma dal futuro consiglio dell'ordine.
L.D.S.
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L.D.S.
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