Di seguito il bilancio dell'anno 2012 a cura del Procuratore Capo dott. Francesco Prete sull'attività svolta dalla Procura della Repubblica di Vasto.
Introduzione
Nell’ottica di un più stretto rapporto tra cittadino e istituzioni, ritengo opportuno rinnovare quest’anno l’iniziativa, avviata l’anno scorso, di informare la collettività sul lavoro svolto da questa Procura della Repubblica nel corso del 2012.
L’appuntamento cade in un momento in cui pare accresciuto il senso di insicurezza nella popolazione, giustamente allarmata da recenti episodi di cronaca nera.
Il breve resoconto dell’attività svolta e dei risultati raggiunti non ha e non vuole avere lo scopo di tranquillizzare la collettività più del dovuto. Sarebbe irresponsabile negare l’entità di fenomeni criminali così aggressivi e presenti sul territorio, ma è altrettanto insulso provare a combatterli con
proclami inutilmente allarmistici. Semmai è importante essere tutti consapevoli che il contrasto
all’illegalità non può essere rimesso ad uno sparuto gruppo di magistrati e operatori di polizia giudiziaria, essendo necessaria la sinergia di tutte le forze sane della società, a cominciare dalle amministrazioni comunali per poi passare agli organi di informazione, agli uffici pubblici che esercitano il controllo a tutti i livelli, alle associazioni della società civile, agli ordini professionali e infine alla più importante delle comunità: la scuola. In questa direzione si impone la necessità che l’amministrazione comunale di Vasto porti a compimento il progetto di dotare la città di un adeguato sistema di video-sorveglianza che in molti casi ha già dimostrato di essere decisivo ai fini delle investigazioni. Sul terreno del contributo offerto dalla società civile, va ricordato che di recente questa Procura della Repubblica ha firmato un protocollo con il centro anti violenza sulle donne al fine di aiutare le persone offese dei reati di stalking, maltrattamenti in famiglia e reati sessuali ad ottenere adeguata tutela.
Positiva si è rivelata altresì l’iniziativa assunta da alcuni dirigenti scolastici di organizzare incontri con gli studenti sul tema della legalità.
Notizie generali
Il Tribunale di Vasto ha giurisdizione su un circondario in cui risiedono, secondo l’ultimo censimento Istat, recentemente effettuato, 98.349 persone, distribuite nei 29 comuni che lo compongono.
Nel circondario hanno sede tre compagnie dei Carabinieri – Vasto, Atessa e Ortona - quella della Guardia di Finanza, il Commissario di P.S., due sottosezioni della Polizia stradale, una della Polizia ferroviaria, l’ufficio circondariale marittimo della Capitaneria di porto e alcune stazioni del corpo forestale dello Stato. La pianta organica del Tribunale vastese prevede il presidente e sei giudici; quella della Procura della Repubblica un procuratore e due sostituti. Vi sono poi quattro uffici del Giudice di pace, tre dei quali soppressi. Con decreto legislativo n. 155 del 2012 è stata disposta la soppressione del Tribunale di Vasto , con decorrenza settembre 2015.
I tagli della spesa pubblica hanno prodotto effetti anzi tutto sull’organico
del personale amministrativo: dei 19 dipendenti previsti dalla pianta organica di questa Procura, attualmente ne sono rimasti in servizio 14, di cui quattro ausiliari. Le cinque unità collocate in pensione non sono state rimpiazzate e non si prevede che lo siano. Neppure per gli organici delle forze dell’ordine si prevede alcun aumento di personale.
Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2012 la Procura ha iscritto 1513 procedimenti a carico di persone note e ne ha definiti 1457. Le persone indagate sono state 1975. I procedimenti a carico di ignoti sono stati 3365 e quelli per fatti non costituenti reato 338.
I procedimenti di competenza del giudice di pace sono stati 439 per un totale di 530 indagati.
La criminalità sul territorio
Il 2012 è stato segnato da una serie di episodi che hanno giustamente allarmato la collettività, determinando la percezione di un accresciuto senso di insicurezza.
Anche se i fatti di sangue non sempre rappresentano, di per sé soli, un adeguato misuratore del livello di criminalità, sicuramente vanno ricordati i quattro omicidi che si sono registrati sul territorio nell’anno appena terminato.
E’ importante ricordare che, salvo nell’ultimo recente episodio per il quale le indagini sono ancora in corso, negli altri casi i presunti responsabili degli omicidi sono stati individuati. Le indagini finora
compiute consentono di collocare i delitti nel contesto della tossicodipendenza, fenomeno che resta diffuso e difficilmente arginabile. Tuttavia, proprio il contrasto al traffico delle sostanze stupefacenti è stato uno degli impegni primari di magistratura e forze dell’ordine nel recente passato. Il 2012 si è aperto con la c.d. “operazione tramonto”, che ha portato all’arresto di diverse decine di persone coinvolte nel traffico e che, proprio verso la fine dell’anno, hanno riportato condanne con riti alternativi, ovvero sono state rinviate a giudizio, ancora in stato di custodia cautelare.
Preoccupante è la tendenza verso l’alto dei più tradizionali reati contro il patrimonio, a cominciare dai furti e dalle rapine. I procedimenti iscritti per il reato di furto sono stati complessivamente 2518 a fronte dei 1820 dell’anno precedente: se ne ricava un incremento statistico del 38.4 % rispetto al 2011. Disarticolando il dato, risulta che le denunce a carico di ignoti sono passate dalle 1400 dello scorso anno a 1948, con un incremento del 39%. Quelle a carico di noti sono passate da 68 a 122, con un incremento del 79.4%. Sono cresciute anche le denunce per furti in appartamento e scippi, passate, per gli ignoti, da 318 a 415 (con un incremento del 30.6%) e per i noti da 34 a 33 (con decremento del 3%). E’ doveroso rilevare che il dato locale dei furti supera quello nazionale, riportato in uno studio statistico effettuato dal ministero dell’Interno sul primo semestre del 2012 e pubblicato sul Corriere della Sera del 4 gennaio 2013.
Scendendo nel dettaglio risulta che i furti in abitazione sono cresciuti in Italia del 17.3%, mentre le denunce pervenute presso questa Procura della Repubblica fanno registrare un incremento del 27.3%.
Ancor più preoccupante è l’incremento, risultante dalle denunce pervenute in questo ufficio, dei furti commessi da ignoti, pari al 39% rispetto all’anno precedente. Confrontando il dato dei furti commessi da ignoti rispetto a quelli commessi da persone note, si constata che i primi ammontano a 2363,
mentre i secondi sono 155. Se ne deduce che in oltre il 90% dei casi le denunce riguardano soggetti non individuati. Tuttavia il fatto che i procedimenti a carico di persone note siano raddoppiati rispetto all’anno precedente dimostra che in un maggior numero di casi si è riusciti ad individuare il presunto responsabile.
Sostanzialmente invariato è il dato delle rapine, e ciò in controtendenza rispetto al dato nazionale che vede addirittura un 25% di incremento con riferimento a quelle consumate in appartamento.
Anche le estorsioni registrano un lieve incremento, mentre nebuloso resta il fenomeno dell’usura, per la difficoltà stessa di ottenere la denuncia da parte delle persone offese. Particolare clamore ha destato, per le modalità violente e allarmanti, una rapina ad un portavalori consumata su tratto autostradale Vasto Nord-Vasto Sud, nel dicembre scorso. Le relative indagini e l’arresto di alcuni presunti responsabili del gravissimo episodio, tendono a confermare un dato già noto, secondo cui la delinquenza locale funge da supporto a gruppi criminali forestieri che effettuano incursioni nel territorio vastese, trovandovi adeguate basi operative.
I reati contro la persona
Oltre ai citati casi di omicidio, va analizzato il dato dei reati contro la persona che è sostanzialmente in linea con quello nazionale, come può evincersi dalle statistiche.
Cominciando dalle violenze sessuali, si rileva che otto sono stati i procedimenti aperti nell’anno appena finito, a fronte dei sette del precedente.
Con riferimento al reato di stalking si nota che le relative denunce sono diminuite del 40% circa rispetto all’anno precedente, essendosi passati da 39 a 24 procedimenti. Il risultato è probabilmente dovuto all’efficacia, anche in chiave preventiva, delle misure cautelari puntualmente emesse nei confronti degli autori di tale specifico reato. Anche nel 2012, infatti, questo ufficio ha utilizzato taluni strumenti di contrasto, quali il divieto di avvicinarsi alla vittima o altre misure più gravi.
Risultano aumentati, invece, i reati di maltrattamenti in famiglia, le cui denunce sono passate da 28 a 31. Seguendo la giurisprudenza della Corte di Cassazione, sono stati perseguiti con tale fattispecie di reato anche i maltrattamenti operati dai docenti sugli alunni, e quelli del datore di lavoro sui dipendenti. L’ufficio, nei casi più gravi, ha dovuto far ricorso a specifiche misure cautelari.
I reati di frode
Il fenomeno delle truffe è in aumento sul territorio nazionale, così come in ambito locale. Naturalmente i numeri non necessariamente rispecchiano la realtà, trattandosi di reati perseguibili a querela, con conseguente possibile scollamento tra le truffe reali e quelle denunciate.
Comunque i procedimenti per truffa sono stati 288 a fronte dei 216 del precedente anno, con un incremento del 33%, mentre 86 (31 nel 2011) sono state le truffe informatiche con un impennata del 177%. I procedimenti per indebito utilizzo di carte di credito sono passati da 61 a 84 con un incremento del 38%. Sul più generale versante dei reati informatici questo ufficio non è in condizione di fornire un dato attendibile, attesa la competenza della Procura distrettuale ad indagare sugli stessi.
I reati colposi
Per apprezzare l’utilità del dato statistico è necessario scomporlo per tipologia di reato, essendo evidente che tanto gli omicidi, quanto le lesioni colpose richiamano problematiche diverse, a seconda che si verifichino per incidenti stradali, ovvero sul luogo di lavoro o nell’esercizio di attività professionali.
Partendo dagli omicidi si rileva che nello scorso anno sono stati iscritti 12 procedimenti, di cui quattro per incidenti stradali (14 nel 2011), tre sul lavoro (uno nel 2011) e due per colpa medica.
Passando alle lesioni, si nota un decremento rispetto all’anno precedente, essendosi passati da 236 a 191 procedimenti.
I reati economici
Il dato dei reati economici, intendendosi per tali quelli fallimentari e fiscali, appare in controtendenza rispetto al dato nazionale che registra un aumento di bancarotte e reati di evasione tributaria, in evidente correlazione con la perdurante crisi economica.
Nel circondario di Vasto si è passati dai 13 procedimenti per bancarotta nel 2011 ai 14 nel 2012, mentre per i reati fiscali si è addirittura scesi dai 72 ai 55.
In realtà per questi ultimi reati il dato va letto alla luce delle prassi organizzative dell’Agenzia delle entrate che nel 2011 aveva inviato le denunce relative a diverse annualità arretrate, mentre quelle inviate nel 2012 riguardano un solo anno fiscale.
In relazione alle violazioni tributarie, nel corso del 2012 è stato eseguito, in quattro casi, il sequestro per equivalente del profitto del reato, sottoponendo a vincolo somme di denaro e beni per un ammontare di valore complessivo pari a 3,5 milioni di euro.
I reati ambientali
Nel corso del 2012 diverse sono state le indagini per reati ambientali o a tutela del territorio.
Nello specifico settore, più che l’aspetto statistico, si impone all’attenzione quello relativo all’entità degli interventi.
In tema di reati strettamente ambientali, si deve registrare la conclusione di un’indagine relativa all’inquinamento delle acque marine dovuto allo scarico abusivo di reflui alterati dal cattivo stato di manutenzione della rete fognaria.
In materia edilizia, ed in particolare di lottizzazioni abusive, vanno segnalati alcuni procedimenti nel cui ambito sono state sottoposte a sequestro preventivo 254 unità immobiliari.
Negli ultimi giorni dell’anno è stato emesso dal gip di Vasto un ulteriore provvedimento di sequestro su un complesso immobiliare composto, tra l’altro, da un centinaio di unità immobiliari. Il reato contestato in tutti questi casi è quello di lottizzazione abusiva per diversa destinazione d’uso degli immobili, ed in particolare per violazione di vincoli che consentono, su determinate aree, la realizzazione di sole strutture turistico-ricettive, con esclusione di quelle residenziali.
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