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venerdì 31 maggio 2013

26ENNE VASTESE DENUNCIATO PER MINACCIA E INGIURIA AI POLIZIOTTI

“Te ne devi andare subito, altrimenti ti spacco la faccia!”
Ha esordito con questa frase un 26enne vastese, che fino a qualche tempo prima era agli arresti domiciliari, quando un poliziotto ha citofonato alla sua porta per controllare se era in casa.
L'episodio è accaduto nei giorni scorsi a Vasto.
Due poliziotti della Squadra Volante del Commissariato, durante il normale servizio di prevenzione e repressione dei reati, avevano proceduto al controllo delle persone sottoposte agli arresti domiciliari e si erano recati presso l’abitazione del ragazzo.
Invece di spiegare la propria posizione, il giovane aveva preferito scagliarsi contro gli Agenti che avevano la sola colpa di averlo disturbato.
A nulla erano valsi i tentativi di calmare il giovane e di cercare di dare una spiegazione all’accaduto.
In preda ad un’incontenibile rabbia, l’uomo aveva continuato ad avere un atteggiamento aggressivo e provocatorio per tutta la durata della conversazione.
Inveiva contro i poliziotti minacciandoli di mandarli in ospedale appena li avrebbe sorpresi senza divisa.
Poi, prima di congedarsi, aveva promesso che li avrebbe denunciati, che avrebbe riferito di essere stato picchiato da loro e che avrebbe supportato questa versione con la testimonianza della sua ragazza che era in casa.
Dopo poco, infatti, l’uomo aveva chiamato la ragazza che fino a quel momento era rimasta all’interno dell’abitazione.
Al cospetto degli Agenti però la ragazza non aveva confermato affatto la versione dell’uomo.
Era stato il suo compagno a pretendere una versione dei fatti non vera e cioè che era stato malmenato dagli Agenti e di testimoniare in suo favore.
Il giovane, identificato per D.G.I., attualmente ha l’obbligo di presentazione e firma alle ore 08.00 di tutti i giorni presso la locale stazione dei Carabinieri.
Vanta numerosi precedenti di polizia per furto, lesioni, guida in stato di ebbrezza, stupefacenti, rapina, porto di armi o oggetti atti ad offendere.
Ora dovrà rispondere anche di ingiurie e minacce aggravate a Pubblico Ufficiale.

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