GISSI - È morto oggi Remo Gaspari, più volte ministro democristiano, leader del Dc in Abruzzo. Qualche giorno fa aveva compiuto 90 anni. Il decesso è stato scoperto intorno alle 10 dalla donna macedone accudiva Gaspari nella sua casa di Gissi (Chieti).
Aveva appena compiuto 90 anni e in una solenne cerimonia a palazzo dell'Emiciclo gli era stata conferita la Medaglia Aprutium.
A trovare l'ex ministro privo di vita è stata la badante. Erano le 9,45 quando la donna, una signora macedone, è arrivata a casa, ma non ha sentito come di consueto la voce di Gaspari.
È andata in camera e ha trovato l'ex ministro sul letto, ormai privo di vita.
Un malore lo aveva stroncato nella notte.
A Gissi stanno arrivando amici ed ex compagni di partito da tutta la regione.
I FUNERALI GIOVEDI' A CHIETI
I funerali di Remo Gaspari saranno celebrati giovedì 21 a Chieti, nella cattedrale di San Giustino, dall'arcivescovo di Chieti, Bruno Forte. Lo ha annunciato il figlio del politico scomparso, il chirurgo Lucio Gaspari, che ha appreso la notizia della scomparsa del genitore in Calabria, dove era in vacanza, ed è subito ripartito per Gissi.
"Oggi è venuto a mancare un esempio di virtù politica e democratica - ha detto Lucio Gaspari all'Ansa - che ha fatto la storia dell'Abruzzo nei lunghi anni di attività da parlamentare e da uomo di governo".
Il figlio si è detto favorevole all'offerta del Consiglio regionale di allestire la camera ardente all'Aquila: "E' una cosa giusta; appena arriverò vedremo il da farsi per onorare papà e consentire agli abruzzesi di dargli l'ultimo saluto".
In Consiglio regionale è stato dato l'annuncio che la camera ardente si terrà domani nella sede della Provincia di Chieti.
DIECI GIORNI FA LA PARTECIPAZIONE A UN CONVEGNO A CHIETI
Remo Gaspari aveva preso parte il 9 luglio scorso a Chieti a un convegno organizzato in suo onore dal presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio.
In serata a Gissi lo aveva festeggiato l'amministrazione comunale di Gissi (Chieti), con una cerimonia voluta dal sindaco, Nicola Marisi.
Come un fiume in piena, ancora lucidissimo, aveva ricordato la sua storia, partendo dal ricordo del papà emigrato in America e della madre che, ricordava con un filo di tristezza, non gli aveva mai dispensato un sorriso di troppo.
Gaspari aveva da allora sempre tenuto fede all'appello del padre, che lo pregava di non dover mai chiudere la casa di Gissi. Così è stato negli anni, con la casa del centro sempre meta di migliaia di persone, di amici, conoscenti e avversari politici, tutti in coda per un saluto, un consiglio, o l'invocazione per un posto di lavoro.
Punto di riferimento per tutti i politici abruzzesi, di quasi tutti gli schieramenti, Gaspari non aveva mancato di sottolineare, nei giorni scorsi, alla cerimonia di consegna del premio Aprutium conferitogli dal Consiglio regionale, i suoi timori per il futuro della regione.
Fino all'ultimo ha spronato la classe dirigente a essere meno autoreferenziale e più attenta ai bisogni della comunità.
Con la morte di Remo Gaspari, con la chiusura del suo domicilio di Roma, meta anch'esso di un continuo viavai di abruzzesi, la regione vedrà mancare un punto di riferimento sicuro.
LE REAZIONI
SACCONI: ''PROTAGONISTA DELLA RICOSTRUZIONE INDUSTRIALE''
"Scompare con Remo Gaspari un protagonista degli anni della ricostruzione e dello sviluppo industriale".
Lo afferma, in una nota, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, aggiungendo che "la terra d'Abruzzo, in particolare gli è debitrice di una industrializzazione sostenibile, quale è testimoniata da casi come Siv o Sevel, e di una adeguata infrastrutturazione".
"Lo ricordo con stima sincera", conclude Sacconi.
CICCHITTO: ''UNA GRAVISSIMA PERDITA''
"La morte di Remo Gaspari è una gravissima perdita. Partendo da un solido orientamento politico, quello democratico cristiano, egli aveva un profondo rapporto con l'Abruzzo e gli abruzzesi, curando da un lato, con la sua anima di sinistra, forti impegni programmatici sul piano degli investimenti industriali e sul terreno delle opere pubbliche e dall'altro avendo profondi rapporti con i singoli cittadini, le famiglie, le associazioni. Aveva anche il senso e il gusto delle alleanze politiche. Ho avuto l'onore di conoscerlo in modo non superficiale e di confrontarmi con le sue riflessioni".
Lo afferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera.
CASINI, CESA E BUTTIGLIONE: ''UOMO RETTO E INNAMORATO''
"Apprendiamo con profonda commozione la notizia della morte dell'amico Remo Gaspari, storico esponente della Democrazia cristiana che in tanti anni di incarichi di governo ha servito la nostra Repubblica con grande dignità e onestà. Resterà sempre vivo in noi il ricordo di un uomo retto, innamorato della sua terra, l'Abruzzo, e che ci ha onorato fino all'ultimo giorno con i suoi buoni consigli e la sua fraterna amicizia. Alla famiglia di Gaspari le più sentite condoglianze da parte di tutta l'Udc".
Lo affermano in una nota congiunta il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il segretario Lorenzo Cesa e il presidente Rocco Buttiglione, a nome di tutti gli organi del partito.
ROTONDI: ''IL PIU' LUCIDO TESTIMONE DELLA DC''
"Scompare con Remo Gaspari il più lucido testimone della Democrazia Cristiana. Aveva festeggiato da pochi giorni i 90 anni raccogliendo testimonianze d'amore e gratitudine da tutti. Fu protagonista del decollo dell'Abruzzo, ministro onesto, umile e competente. Fu l'unico a votare contro lo scioglimento della Dc. Penso che sia difficile non dirgli grazie prima ancora di ricordare la sua lunghissima avventura umana e istituzionale".
Così il ministro Gianfranco Rotondi ricorda la figura dell'ex leader democristiano Remo Gaspari scomparso questa mattina.
IL CONSIGLIO REGIONALE RICORDA 'ZIO REMO'
"Zio Remo non c’è più”. Così il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano ha annunciato la scomparsa di Remo Gaspari in apertura della seduta all’Emiciclo. “Una grande perdita per l’Abruzzo - ha aggiunto Pagano - che oggi piange uno dei suoi uomini più illustri. Con la sua morte scompare un pezzo di storia della nostra regione. È stato un politico che ha favorito la crescita economica dell’Abruzzo. Egli ha guidato la nostra regione con determinazione, facendola passare da una struttura rurale ad uno straordinario modello di sviluppo economico".
“Parlando con i colleghi – ha detto ancora Pagano – è emersa l’idea di chiedere alla famiglia e al sindaco di Gissi di traslare la salma nell’aula del Consiglio per l’allestimento della camera ardente”.
Dopo il presidente del Consiglio, la figura di Gaspari è stata ricordata anche da Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), Antonio Saia (Comunisti italiani), Walter Caporale (Verdi), Camillo D’Alessandro (Pd), Carlo Costantini (Idv), Lanfranco Venturoni (Pdl) e Antonio Menna (Udc).
LOMBARDI: "LAVORAVA SEMPRE, ANCHE IN VACANZA"
La notizia della scomparsa dell’ex ministro Remo Gaspari ha colto di sorpresa l’ex senatore e sindaco dell’Aquila, Enzo Lombardi.
“Lo apprendo da voi – commenta l’ex esponente della Dc – La morte di Gaspari è una notizia che giunge inaspettata, soprattutto perché è stato molto attivo fino a qualche giorno fa”.
“Gaspari nella sua vita ha sempre compiuto scelte repentine ma azzeccate, e anche il modo in cui se n’è andato rispecchia perfettamente il suo carattere”.
Tra i tanti aneddoti legati al suo percorso politico che inevitabilmente si è incrociato quello dell’ex ministro di Gissi (Chieti) Lombardi ne sceglie uno:
“Ricordo che non smetteva mai di lavorare, nemmeno in quando era in vacanza. Riceveva le persone nell’albergo di Vasto Marina (Chieti) anche in calzoncini corti, se necessario, mentre i suo interlocutori, ovviamente, erano vestiti tutti in giacca e cravatta. Riusciva, però, a mettere tutti a proprio agio”. (g.a.)
LEGNINI (PD): "E' STATO UN GRANDE ABRUZZESE"
"Remo Gaspari è stato un grande abruzzese, protagonista di primo piano della fase storica di maggiore crescita economica della nostra regione".
Lo afferma il senatore abruzzese del Pd Giovanni Legnini.
"Di quella stagione e del suo operato come ministro e leader politico - sottolinea l'esponente democratico - mi piace ricordare la dedizione agli interessi generali, la tensione costante verso nuove conquiste per la propria terra, l'attenzione alle aspettative popolari. Alla sua famiglia indirizzo la partecipazione più sentita per la sua scomparsa. A lui, al di là delle idee politiche di ciascuno, va il nostro tributo e il ringraziamento per tutto ciò che ha saputo realizzare per l'Abruzzo e per l'Italia".
IL RICORDO DI TOMMASO COLETTI (PD)
"Dalle dieci di questa mattina i telefoni di amministratori, dirigenti di partito e semplici cittadini squillano di continuo. La notizia si diffonde in pochi minuti: è morto Gaspari! Tutti increduli!".
A ricordare l'ex ministro è il presidente provinciale del Pd di Chieti, Tommaso Coletti.
"L'abbiamo visto - ricorda - alla festa dei novant'anni, pochi giorni fa, pimpante e pieno di voglia di vivere con il suo chiodo fisso che ha esternato a tutti i presenti nella sala consiliare della Provincia di Chieti: ritrovare la strada per far crescere l' Abruzzo, per dare certezza ai giovani e a quanti sono senza lavoro e si dimenano nelle difficoltà della vita quotidiana. Un richiamo severo alla classe politica, di destra e di sinistra, molto distratta dalle lotte di potere e poco attenta alle reali esigenze della gente".
"Lo vogliamo ricordare con questo suo pensiero che deve essere di sprono per quanti sono impegnati nella vita pubblica e per quanti hanno a cuore le sorti della nostra terra. La soddisfazione più grande per un politico, sono parole di Gaspari, è vedere crescere la sua terra e le comunità di riferimento. Tutto il Partito Democratico della Provincia di Chieti lo ricorda con grande affetto ed ammirazione e si associa al dolore del figlio e di tutti i suoi parenti".
DI STEFANO (PDL): "UOMO SEMPRE VICINO ALLA GENTE"
L'Abruzzo perde un esempio di concretezza e di sobrietà". Lo afferma il senatore del Popolo della Libertà, Fabrizio Di Stefano commentando la morte dell'ex ministro Remo Gaspari, scomparso a Gissi (Chieti) all'età di 90 anni.
"Ricordo innanzitutto l'uomo sempre vicino alla gente che non si è mai chiuso nella torre d'avorio - aggiunge Di Stefano - e lo affermo da persona che ha scelto da giovanissimo di militare in una parte politica che certo non ha fatto sconti al partito di Gaspari".
"Inoltre - conclude Di Stefano - di lui rimarrà la testimonianza di un politico fattivo, artefice dello sviluppo e della crescita della sua amata terra, grazie all'autorevolezza conquistata sul campo nell'ambito delle massime istituzioni dello Stato".
PICCONE (PDL): "PERDIAMO IL PADRE POLITICO DELL'ABRUZZO"
"Perdiamo il padre politico dell'Abruzzo moderno".
Lo afferma il coordinatore regionale abruzzese del Pdl, senatore Filippo Piccone, dopo aver appreso della scomparsa dell'ex ministro Remo Gaspari.
"Voglio parlarne al presente - aggiunge Piccone - percheé il suo esempio deve continuare a guidare l'operato della classe politica di oggi e del futuro".
"Il tema dello sviluppo della Regione - sottolinea Piccone - argomento quanto mai attuale, va reinterpretato con la stessa capacità che ha contraddistinto il Gaspari uomo e politico".
"Gaspari aveva una grande qualità su tutte - prosegue il coordinatore - era innamorato dell'Abruzzo più che di se stesso e del suo partito: questo ha fatto la differenza e questo lo pone sul gradino più alto dei benemeriti della nostra terra".
D'ALESSANDRO (PD): "SIAMO TUTTI UN PO' PIU' ORFANI"
"È morto il padre della nostra Regione, ora siamo tutti un po' più orfani. Ora inizia il suo mito".
Ad affermarlo il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Camillo D'Alessandro che aggiunge: "Mi auguro che la classe dirigente abruzzese sia all'altezza della sua eredità".
UGL: "ABRUZZO PERDE UNO DEI SUOI FIGLI MIGLIORI"
Con Remo Gaspari l'Abruzzo perde uno dei suoi figli migliori". Lo afferma il segretario confederale Ugl Geremia Mancini che aggiunge: un vero gigante della politica che seppe regalare alla nostra regione prestigio ed attenzione, interpretandone come pochi le reali esigenze".
"Sono orgoglioso di avergli potuto rendere il giusto merito già nel 2006 con la consegna del 'moschettiere del lavoro' che lui accolse con sincera emozione. Un uomo a cui dover dire, aldilà delle appartenenze: giù il cappello! chapeau 'zio Remo'".
TESTA: "PERDIAMO UN GRANDE PROTAGONISTA"
"Con la morte di Remo Gaspari l'Abruzzo perde un grande protagonista dello sviluppo della nostra regione".
Così il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, sulla scomparsa dell'ex ministro che lo scorso 10 luglio aveva festeggiato 90 anni.
"L'ultima volta che ho parlato con Gaspari - ricorda Testa - è stata una settimana fa in occasione della tavola rotonda organizzata a Chieti per rendere omaggio a questo grande testimone della Dc. Dopo il mio intervento durante la festa per i 90 anni, Gaspari mi ha preso in disparte e parlando di mio suocero, originario anche lui di Gissi, mi ha sussurrato all'orecchio: 'di' a tuo suocero che sei proprio bravo. Conserverò di lui sempre un bel ricordo".
DI GIUSEPPANTONIO: "HA SCRITTO LA STORIA DELLA NOSTRA TERRA"
"Penso di interpretare i sentimenti dell'intera comunità della provincia di Chieti esprimendo il cordoglio per la scomparsa di Remo Gaspari".
Esordisce così una nota del presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio.
"Gaspari - aggiunge - è stato il figlio che meglio ha rappresentato la nostra terra scrivendone la storia. È stato uomo e politico capace, onesto, il protagonista assoluto e ineguagliabile della crescita dell'Abruzzo. Personalmente mi mancheranno i suoi consigli, non dimenticherò mai le sue lettere, le sue telefonate, i suoi suggerimenti. Anche i suoi rimbrotti continueranno a far parte del mio bagaglio: ne ho avuti in passato ma anche dopo la cerimonia per i suoi 90 anni che avevamo organizzato qui in Provincia, lo scorso 9 luglio".
"Pur essendo fuori dalla politica ormai dal lontano 1992, Gaspari - ricorda il presidente - non ha mai smesso di cercare e trovare una soluzione ai problemi dell'Abruzzo: stavamo organizzando, proprio in questi giorni, un incontro a Roma con il Presidente dell'Anas per sollecitare interventi in materia di viabilità a favore della provincia. Ma Gaspari non riceveva solo politici: come nel periodo in cui era Ministro e punto di riferimento assoluto del mondo politico abruzzese, continuava a ricevere tutti, a Gissi come a Roma, ad essere amico degli ultimi, di chi aveva bisogno".
"Negli ultimi 20 anni utilizzava i soldi della sua pensione da deputato per servire gli altri tenendo aperta una segreteria a disposizione di tutti i cittadini: credo sia un esempio raro, se non unico, di servizio reso da chi non doveva fare più carriera. A me diceva che voleva fino alla morte restituire la fiducia che gli abruzzesi gli avevano dato. Parlando coi lui recentemente, gli ho detto che interpretava bene il messaggio di Papa Paolo VI ovvero 'La politica è la più alta forma di carità cristiana'".
"Personalmente sono orgoglioso di essere stato un suo amico e un suo allievo assieme alla quinta generazione dei giovani Dc. Di aver avuto da lui insegnamenti importanti, gli stessi che oggi mi guidano nell'azione politica e che spero diventino patrimonio di una politica che sappia rinnovarsi. Credo che il modo migliore per onorare Gaspari, oggi che non c'è più, sia quello di seguire i suoi insegnamenti, compresi quelli che ha voluto darci in occasione dei suoi 90 anni, riprendere la strada che lui ha tracciato nella speranza di rivedere il suo e il nostro Abruzzo più forte, migliore, l'Abruzzo del benessere e dello sviluppo che lui ci ha consegnato e che, come lui, è entrato nella storia".
FALCONIO, ''E' STATO UN COMBATTENTE''
"Ho appreso con sincera commozione la triste notizia della scomparsa di Remo Gaspari con il quale ho condiviso una lunga stagione politica nella Democrazia Cristiana".
Questo il ricordo del presidente emerito della Regione Abruzzo Antonio Falconio che aggiunge: "Una stagione che, con Lorenzo Natali, lo vide protagonista di un lucido disegno di sviluppo e di crescita economica e civile della nostra regione".
"È stato un combattente e un animatore formidabile e rispettato - prosegue Falconio - un politico onesto e animato da spirito di servizio per la regione e il Paese. Negli incarichi che ho ricoperto nel Consiglio regionale, in Parlamento e, poi, quale presidente della Regione ho sempre potuto contare sui suoi consigli, sulla sua disponibilità umana, mossi da un solo interesse: quello del futuro dell'Abruzzo sul quale egli vedeva incombere le ombre che lo hanno addolorato negli ultimi anni".
CATONE: "M'INCHINO ALLA SUA MEMORIA"
"Apprendo con sgomento e grande tristezza la notizia della scomparsa di Remo Gaspari, che ha speso tutta la sua vita nel segno degli ideali democratici cristiani e del servizio allo sviluppo non solo dell'Abruzzo ma dell'intero Mezzogiorno".
Lo dice il sottosegretario all'Ambiente, Giampiero Catone.
"Ne ricordo il senso alto dello Stato, testimoniato nella passione e nella determinazione con la quale ha retto importanti incarichi sia nel governo della Repubblica, sia nel partito, sia nel Parlamento. Protagonista della vita politica per quasi mezzo secolo, Gaspari - aggiunge Catone - sarà particolarmente ricordato con gratitudine e riconoscenza in Abruzzo, dove è stato animatore, propugnatore e realizzatore di una lunga stagione di sviluppo, che consentì alla regione di superare secolari difficoltà e gravi problemi e di raggiungere, prima in Europa, traguardi di eccellenza e condizioni di grande prestigio. Mi inchino alla sua memoria fiducioso che la sua testimonianza di statista e di cristiano non vada dimenticata e perduta".
ARACU: "SENZA DI LUI ABRUZZO PIU' POVERO"
"E' con profonda commozione e grave turbamento che apprendo della morte di Remo Gaspari, uno delle più alte figure politiche dell'Italia repubblicana che ha rappresentato per lustri, mai come nessun altro, l'intero territorio della sua amata regione Abruzzo. Fino all'ultimo giorno della sua immensa carriera politica, continuata anche a distanza di vent'anni dall'uscita dalla scena istituzionale, si è profuso con sincera passione e concreti risultati per i suoi conterranei, per ognuno dei quali, nonostante i novant'anni, la sua segreteria non aveva orari ed era piu' famigliarmente diventato 'lo Zio'".
"In questo triste momento desidero esprimere la mia vicinanza alla sua famiglia ed ai tantissimi che gli sono stati vicini ed auspico che la sua incommensurabile esperienza umana e politica continuino ad essere d'insegnamento". E' quanto dichiara il deputato abruzzese Sabatino Aracu.
IL CORDOGLIO DEL PDCI
"A nome del gruppo Regionale del Partito dei Comunisti Italiani e mio personale esprimo profondo cordoglio per la scomparsa dell'onorevole Remo Gaspari".
Lo dice il capogruppo Antonio Saia. "Prestigioso interprete della politica Abruzzese e instancabile lavoratore alla cui figura da avversario politico mi inchino con rispetto e sincero rimpianto", dice infine Saia.
LA CARRIERA
Politico e avvocato italiano, Gaspari è stato dieci volte deputato e 16 ministro della Repubblica.
Esponente della Democrazia cristiana, è stato membro della corrente "Alleanza Popolare" (Grande centro "doroteo") presieduta da Arnaldo Forlani, Antonio Gava e Vincenzo Scotti.
Si laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Bologna, terminati gli studi comincia a esercitare la professione forense a Gissi iscrivendosi all'albo degli avvocati nel 1946.
Eletto deputato fin dalla II legislatura verrà rieletto ininterrottamente fino alla fine della Prima Repubblica.
Per l'Abruzzo è stato da sempre un valido punto di riferimento. Nel 1960 con la formazione del Governo Tambroni è nominato sottosegretario di Stato al ministero delle Poste e Telecomunicazioni, carica che riuscirà a mantenere anche nel successivo Governo Fanfani III.
Nel 1962 con il Governo Fanfani IV ricopre la carica di sottosegretario all'Industria e Commercio, mentre con il Governo Leone I (1963) è rinominato sottosegretario alle Poste e Telecomunicaziioni, rimanendo il tale ruolo anche nei governi Moro I e II.
Nel 1966 con la formazione del Governo Moro III viene nominato sottosegretario all'Interno e verrà riconfermato nei governi Leone II e Rumor I.
Con la formazione del Governo Rumor II (1969) è promosso ministro dei Trasporti e dell'Aviazione civile, mentre con il Governo Rumor III diviene ministro senza portafoglio per la riforma della Pubblica Amministrazione, carica che manterrà anche nei successivi governi Colombo e Andreotti I.
Nel Governo Andreotti II ricoprì il ruolo di ministro della Sanità. Dal 1976 al 1980 ricoprì la carica di vice segretario della Democrazia cristiana.
Nel 1980 tornò al governo (Cossiga II) come ministro senza portafoglio per i Rapporti con il Parlamento, nei governi Spadolini I, II e Fanfani V ricoprì la carica di ministro delle Poste e Telecomunicazioni.
Nei governi Craxi I e II venne nominato ministro senza portafoglio per la Funzione Pubblica. Nel 1987 divenne ministro della Difesa nel Governo Fanfani VI, nello stesso anno venne nominato Ministro senza portafoglio del Coordinamento della Protezione civile del Governo Goria in sostituzione di Giuseppe Zamberletti, in seguito alla distribuzione di incarichi bilanciata fra le correnti politiche del nuovo governo, mentre era in corso l'emergenza della Alluvione della Valtellina, provocando per questo molte critiche.
L'anno seguente ricoprì la carica di ministro senza portafoglio degli interventi straordinari nel Mezzogiorno nel Governo De Mita.
Concluse la sua carriera ministeriale nei governi Andreotti VI e VII, nei quali tornò a ricoprire il ruolo di ministro della Funzione Pubblica.
da abruzzowe.it
Aveva appena compiuto 90 anni e in una solenne cerimonia a palazzo dell'Emiciclo gli era stata conferita la Medaglia Aprutium.
A trovare l'ex ministro privo di vita è stata la badante. Erano le 9,45 quando la donna, una signora macedone, è arrivata a casa, ma non ha sentito come di consueto la voce di Gaspari.
È andata in camera e ha trovato l'ex ministro sul letto, ormai privo di vita.
Un malore lo aveva stroncato nella notte.
A Gissi stanno arrivando amici ed ex compagni di partito da tutta la regione.
I FUNERALI GIOVEDI' A CHIETI
I funerali di Remo Gaspari saranno celebrati giovedì 21 a Chieti, nella cattedrale di San Giustino, dall'arcivescovo di Chieti, Bruno Forte. Lo ha annunciato il figlio del politico scomparso, il chirurgo Lucio Gaspari, che ha appreso la notizia della scomparsa del genitore in Calabria, dove era in vacanza, ed è subito ripartito per Gissi.
"Oggi è venuto a mancare un esempio di virtù politica e democratica - ha detto Lucio Gaspari all'Ansa - che ha fatto la storia dell'Abruzzo nei lunghi anni di attività da parlamentare e da uomo di governo".
Il figlio si è detto favorevole all'offerta del Consiglio regionale di allestire la camera ardente all'Aquila: "E' una cosa giusta; appena arriverò vedremo il da farsi per onorare papà e consentire agli abruzzesi di dargli l'ultimo saluto".
In Consiglio regionale è stato dato l'annuncio che la camera ardente si terrà domani nella sede della Provincia di Chieti.
DIECI GIORNI FA LA PARTECIPAZIONE A UN CONVEGNO A CHIETI
Remo Gaspari aveva preso parte il 9 luglio scorso a Chieti a un convegno organizzato in suo onore dal presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio.
In serata a Gissi lo aveva festeggiato l'amministrazione comunale di Gissi (Chieti), con una cerimonia voluta dal sindaco, Nicola Marisi.
Come un fiume in piena, ancora lucidissimo, aveva ricordato la sua storia, partendo dal ricordo del papà emigrato in America e della madre che, ricordava con un filo di tristezza, non gli aveva mai dispensato un sorriso di troppo.
Gaspari aveva da allora sempre tenuto fede all'appello del padre, che lo pregava di non dover mai chiudere la casa di Gissi. Così è stato negli anni, con la casa del centro sempre meta di migliaia di persone, di amici, conoscenti e avversari politici, tutti in coda per un saluto, un consiglio, o l'invocazione per un posto di lavoro.
Punto di riferimento per tutti i politici abruzzesi, di quasi tutti gli schieramenti, Gaspari non aveva mancato di sottolineare, nei giorni scorsi, alla cerimonia di consegna del premio Aprutium conferitogli dal Consiglio regionale, i suoi timori per il futuro della regione.
Fino all'ultimo ha spronato la classe dirigente a essere meno autoreferenziale e più attenta ai bisogni della comunità.
Con la morte di Remo Gaspari, con la chiusura del suo domicilio di Roma, meta anch'esso di un continuo viavai di abruzzesi, la regione vedrà mancare un punto di riferimento sicuro.
LE REAZIONI
SACCONI: ''PROTAGONISTA DELLA RICOSTRUZIONE INDUSTRIALE''
"Scompare con Remo Gaspari un protagonista degli anni della ricostruzione e dello sviluppo industriale".
Lo afferma, in una nota, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, aggiungendo che "la terra d'Abruzzo, in particolare gli è debitrice di una industrializzazione sostenibile, quale è testimoniata da casi come Siv o Sevel, e di una adeguata infrastrutturazione".
"Lo ricordo con stima sincera", conclude Sacconi.
CICCHITTO: ''UNA GRAVISSIMA PERDITA''
"La morte di Remo Gaspari è una gravissima perdita. Partendo da un solido orientamento politico, quello democratico cristiano, egli aveva un profondo rapporto con l'Abruzzo e gli abruzzesi, curando da un lato, con la sua anima di sinistra, forti impegni programmatici sul piano degli investimenti industriali e sul terreno delle opere pubbliche e dall'altro avendo profondi rapporti con i singoli cittadini, le famiglie, le associazioni. Aveva anche il senso e il gusto delle alleanze politiche. Ho avuto l'onore di conoscerlo in modo non superficiale e di confrontarmi con le sue riflessioni".
Lo afferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera.
CASINI, CESA E BUTTIGLIONE: ''UOMO RETTO E INNAMORATO''
"Apprendiamo con profonda commozione la notizia della morte dell'amico Remo Gaspari, storico esponente della Democrazia cristiana che in tanti anni di incarichi di governo ha servito la nostra Repubblica con grande dignità e onestà. Resterà sempre vivo in noi il ricordo di un uomo retto, innamorato della sua terra, l'Abruzzo, e che ci ha onorato fino all'ultimo giorno con i suoi buoni consigli e la sua fraterna amicizia. Alla famiglia di Gaspari le più sentite condoglianze da parte di tutta l'Udc".
Lo affermano in una nota congiunta il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il segretario Lorenzo Cesa e il presidente Rocco Buttiglione, a nome di tutti gli organi del partito.
ROTONDI: ''IL PIU' LUCIDO TESTIMONE DELLA DC''
"Scompare con Remo Gaspari il più lucido testimone della Democrazia Cristiana. Aveva festeggiato da pochi giorni i 90 anni raccogliendo testimonianze d'amore e gratitudine da tutti. Fu protagonista del decollo dell'Abruzzo, ministro onesto, umile e competente. Fu l'unico a votare contro lo scioglimento della Dc. Penso che sia difficile non dirgli grazie prima ancora di ricordare la sua lunghissima avventura umana e istituzionale".
Così il ministro Gianfranco Rotondi ricorda la figura dell'ex leader democristiano Remo Gaspari scomparso questa mattina.
IL CONSIGLIO REGIONALE RICORDA 'ZIO REMO'
"Zio Remo non c’è più”. Così il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano ha annunciato la scomparsa di Remo Gaspari in apertura della seduta all’Emiciclo. “Una grande perdita per l’Abruzzo - ha aggiunto Pagano - che oggi piange uno dei suoi uomini più illustri. Con la sua morte scompare un pezzo di storia della nostra regione. È stato un politico che ha favorito la crescita economica dell’Abruzzo. Egli ha guidato la nostra regione con determinazione, facendola passare da una struttura rurale ad uno straordinario modello di sviluppo economico".
“Parlando con i colleghi – ha detto ancora Pagano – è emersa l’idea di chiedere alla famiglia e al sindaco di Gissi di traslare la salma nell’aula del Consiglio per l’allestimento della camera ardente”.
Dopo il presidente del Consiglio, la figura di Gaspari è stata ricordata anche da Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), Antonio Saia (Comunisti italiani), Walter Caporale (Verdi), Camillo D’Alessandro (Pd), Carlo Costantini (Idv), Lanfranco Venturoni (Pdl) e Antonio Menna (Udc).
LOMBARDI: "LAVORAVA SEMPRE, ANCHE IN VACANZA"
La notizia della scomparsa dell’ex ministro Remo Gaspari ha colto di sorpresa l’ex senatore e sindaco dell’Aquila, Enzo Lombardi.
“Lo apprendo da voi – commenta l’ex esponente della Dc – La morte di Gaspari è una notizia che giunge inaspettata, soprattutto perché è stato molto attivo fino a qualche giorno fa”.
“Gaspari nella sua vita ha sempre compiuto scelte repentine ma azzeccate, e anche il modo in cui se n’è andato rispecchia perfettamente il suo carattere”.
Tra i tanti aneddoti legati al suo percorso politico che inevitabilmente si è incrociato quello dell’ex ministro di Gissi (Chieti) Lombardi ne sceglie uno:
“Ricordo che non smetteva mai di lavorare, nemmeno in quando era in vacanza. Riceveva le persone nell’albergo di Vasto Marina (Chieti) anche in calzoncini corti, se necessario, mentre i suo interlocutori, ovviamente, erano vestiti tutti in giacca e cravatta. Riusciva, però, a mettere tutti a proprio agio”. (g.a.)
LEGNINI (PD): "E' STATO UN GRANDE ABRUZZESE"
"Remo Gaspari è stato un grande abruzzese, protagonista di primo piano della fase storica di maggiore crescita economica della nostra regione".
Lo afferma il senatore abruzzese del Pd Giovanni Legnini.
"Di quella stagione e del suo operato come ministro e leader politico - sottolinea l'esponente democratico - mi piace ricordare la dedizione agli interessi generali, la tensione costante verso nuove conquiste per la propria terra, l'attenzione alle aspettative popolari. Alla sua famiglia indirizzo la partecipazione più sentita per la sua scomparsa. A lui, al di là delle idee politiche di ciascuno, va il nostro tributo e il ringraziamento per tutto ciò che ha saputo realizzare per l'Abruzzo e per l'Italia".
IL RICORDO DI TOMMASO COLETTI (PD)
"Dalle dieci di questa mattina i telefoni di amministratori, dirigenti di partito e semplici cittadini squillano di continuo. La notizia si diffonde in pochi minuti: è morto Gaspari! Tutti increduli!".
A ricordare l'ex ministro è il presidente provinciale del Pd di Chieti, Tommaso Coletti.
"L'abbiamo visto - ricorda - alla festa dei novant'anni, pochi giorni fa, pimpante e pieno di voglia di vivere con il suo chiodo fisso che ha esternato a tutti i presenti nella sala consiliare della Provincia di Chieti: ritrovare la strada per far crescere l' Abruzzo, per dare certezza ai giovani e a quanti sono senza lavoro e si dimenano nelle difficoltà della vita quotidiana. Un richiamo severo alla classe politica, di destra e di sinistra, molto distratta dalle lotte di potere e poco attenta alle reali esigenze della gente".
"Lo vogliamo ricordare con questo suo pensiero che deve essere di sprono per quanti sono impegnati nella vita pubblica e per quanti hanno a cuore le sorti della nostra terra. La soddisfazione più grande per un politico, sono parole di Gaspari, è vedere crescere la sua terra e le comunità di riferimento. Tutto il Partito Democratico della Provincia di Chieti lo ricorda con grande affetto ed ammirazione e si associa al dolore del figlio e di tutti i suoi parenti".
DI STEFANO (PDL): "UOMO SEMPRE VICINO ALLA GENTE"
L'Abruzzo perde un esempio di concretezza e di sobrietà". Lo afferma il senatore del Popolo della Libertà, Fabrizio Di Stefano commentando la morte dell'ex ministro Remo Gaspari, scomparso a Gissi (Chieti) all'età di 90 anni.
"Ricordo innanzitutto l'uomo sempre vicino alla gente che non si è mai chiuso nella torre d'avorio - aggiunge Di Stefano - e lo affermo da persona che ha scelto da giovanissimo di militare in una parte politica che certo non ha fatto sconti al partito di Gaspari".
"Inoltre - conclude Di Stefano - di lui rimarrà la testimonianza di un politico fattivo, artefice dello sviluppo e della crescita della sua amata terra, grazie all'autorevolezza conquistata sul campo nell'ambito delle massime istituzioni dello Stato".
PICCONE (PDL): "PERDIAMO IL PADRE POLITICO DELL'ABRUZZO"
"Perdiamo il padre politico dell'Abruzzo moderno".
Lo afferma il coordinatore regionale abruzzese del Pdl, senatore Filippo Piccone, dopo aver appreso della scomparsa dell'ex ministro Remo Gaspari.
"Voglio parlarne al presente - aggiunge Piccone - percheé il suo esempio deve continuare a guidare l'operato della classe politica di oggi e del futuro".
"Il tema dello sviluppo della Regione - sottolinea Piccone - argomento quanto mai attuale, va reinterpretato con la stessa capacità che ha contraddistinto il Gaspari uomo e politico".
"Gaspari aveva una grande qualità su tutte - prosegue il coordinatore - era innamorato dell'Abruzzo più che di se stesso e del suo partito: questo ha fatto la differenza e questo lo pone sul gradino più alto dei benemeriti della nostra terra".
D'ALESSANDRO (PD): "SIAMO TUTTI UN PO' PIU' ORFANI"
"È morto il padre della nostra Regione, ora siamo tutti un po' più orfani. Ora inizia il suo mito".
Ad affermarlo il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Camillo D'Alessandro che aggiunge: "Mi auguro che la classe dirigente abruzzese sia all'altezza della sua eredità".
UGL: "ABRUZZO PERDE UNO DEI SUOI FIGLI MIGLIORI"
Con Remo Gaspari l'Abruzzo perde uno dei suoi figli migliori". Lo afferma il segretario confederale Ugl Geremia Mancini che aggiunge: un vero gigante della politica che seppe regalare alla nostra regione prestigio ed attenzione, interpretandone come pochi le reali esigenze".
"Sono orgoglioso di avergli potuto rendere il giusto merito già nel 2006 con la consegna del 'moschettiere del lavoro' che lui accolse con sincera emozione. Un uomo a cui dover dire, aldilà delle appartenenze: giù il cappello! chapeau 'zio Remo'".
TESTA: "PERDIAMO UN GRANDE PROTAGONISTA"
"Con la morte di Remo Gaspari l'Abruzzo perde un grande protagonista dello sviluppo della nostra regione".
Così il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, sulla scomparsa dell'ex ministro che lo scorso 10 luglio aveva festeggiato 90 anni.
"L'ultima volta che ho parlato con Gaspari - ricorda Testa - è stata una settimana fa in occasione della tavola rotonda organizzata a Chieti per rendere omaggio a questo grande testimone della Dc. Dopo il mio intervento durante la festa per i 90 anni, Gaspari mi ha preso in disparte e parlando di mio suocero, originario anche lui di Gissi, mi ha sussurrato all'orecchio: 'di' a tuo suocero che sei proprio bravo. Conserverò di lui sempre un bel ricordo".
DI GIUSEPPANTONIO: "HA SCRITTO LA STORIA DELLA NOSTRA TERRA"
"Penso di interpretare i sentimenti dell'intera comunità della provincia di Chieti esprimendo il cordoglio per la scomparsa di Remo Gaspari".
Esordisce così una nota del presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio.
"Gaspari - aggiunge - è stato il figlio che meglio ha rappresentato la nostra terra scrivendone la storia. È stato uomo e politico capace, onesto, il protagonista assoluto e ineguagliabile della crescita dell'Abruzzo. Personalmente mi mancheranno i suoi consigli, non dimenticherò mai le sue lettere, le sue telefonate, i suoi suggerimenti. Anche i suoi rimbrotti continueranno a far parte del mio bagaglio: ne ho avuti in passato ma anche dopo la cerimonia per i suoi 90 anni che avevamo organizzato qui in Provincia, lo scorso 9 luglio".
"Pur essendo fuori dalla politica ormai dal lontano 1992, Gaspari - ricorda il presidente - non ha mai smesso di cercare e trovare una soluzione ai problemi dell'Abruzzo: stavamo organizzando, proprio in questi giorni, un incontro a Roma con il Presidente dell'Anas per sollecitare interventi in materia di viabilità a favore della provincia. Ma Gaspari non riceveva solo politici: come nel periodo in cui era Ministro e punto di riferimento assoluto del mondo politico abruzzese, continuava a ricevere tutti, a Gissi come a Roma, ad essere amico degli ultimi, di chi aveva bisogno".
"Negli ultimi 20 anni utilizzava i soldi della sua pensione da deputato per servire gli altri tenendo aperta una segreteria a disposizione di tutti i cittadini: credo sia un esempio raro, se non unico, di servizio reso da chi non doveva fare più carriera. A me diceva che voleva fino alla morte restituire la fiducia che gli abruzzesi gli avevano dato. Parlando coi lui recentemente, gli ho detto che interpretava bene il messaggio di Papa Paolo VI ovvero 'La politica è la più alta forma di carità cristiana'".
"Personalmente sono orgoglioso di essere stato un suo amico e un suo allievo assieme alla quinta generazione dei giovani Dc. Di aver avuto da lui insegnamenti importanti, gli stessi che oggi mi guidano nell'azione politica e che spero diventino patrimonio di una politica che sappia rinnovarsi. Credo che il modo migliore per onorare Gaspari, oggi che non c'è più, sia quello di seguire i suoi insegnamenti, compresi quelli che ha voluto darci in occasione dei suoi 90 anni, riprendere la strada che lui ha tracciato nella speranza di rivedere il suo e il nostro Abruzzo più forte, migliore, l'Abruzzo del benessere e dello sviluppo che lui ci ha consegnato e che, come lui, è entrato nella storia".
FALCONIO, ''E' STATO UN COMBATTENTE''
"Ho appreso con sincera commozione la triste notizia della scomparsa di Remo Gaspari con il quale ho condiviso una lunga stagione politica nella Democrazia Cristiana".
Questo il ricordo del presidente emerito della Regione Abruzzo Antonio Falconio che aggiunge: "Una stagione che, con Lorenzo Natali, lo vide protagonista di un lucido disegno di sviluppo e di crescita economica e civile della nostra regione".
"È stato un combattente e un animatore formidabile e rispettato - prosegue Falconio - un politico onesto e animato da spirito di servizio per la regione e il Paese. Negli incarichi che ho ricoperto nel Consiglio regionale, in Parlamento e, poi, quale presidente della Regione ho sempre potuto contare sui suoi consigli, sulla sua disponibilità umana, mossi da un solo interesse: quello del futuro dell'Abruzzo sul quale egli vedeva incombere le ombre che lo hanno addolorato negli ultimi anni".
CATONE: "M'INCHINO ALLA SUA MEMORIA"
"Apprendo con sgomento e grande tristezza la notizia della scomparsa di Remo Gaspari, che ha speso tutta la sua vita nel segno degli ideali democratici cristiani e del servizio allo sviluppo non solo dell'Abruzzo ma dell'intero Mezzogiorno".
Lo dice il sottosegretario all'Ambiente, Giampiero Catone.
"Ne ricordo il senso alto dello Stato, testimoniato nella passione e nella determinazione con la quale ha retto importanti incarichi sia nel governo della Repubblica, sia nel partito, sia nel Parlamento. Protagonista della vita politica per quasi mezzo secolo, Gaspari - aggiunge Catone - sarà particolarmente ricordato con gratitudine e riconoscenza in Abruzzo, dove è stato animatore, propugnatore e realizzatore di una lunga stagione di sviluppo, che consentì alla regione di superare secolari difficoltà e gravi problemi e di raggiungere, prima in Europa, traguardi di eccellenza e condizioni di grande prestigio. Mi inchino alla sua memoria fiducioso che la sua testimonianza di statista e di cristiano non vada dimenticata e perduta".
ARACU: "SENZA DI LUI ABRUZZO PIU' POVERO"
"E' con profonda commozione e grave turbamento che apprendo della morte di Remo Gaspari, uno delle più alte figure politiche dell'Italia repubblicana che ha rappresentato per lustri, mai come nessun altro, l'intero territorio della sua amata regione Abruzzo. Fino all'ultimo giorno della sua immensa carriera politica, continuata anche a distanza di vent'anni dall'uscita dalla scena istituzionale, si è profuso con sincera passione e concreti risultati per i suoi conterranei, per ognuno dei quali, nonostante i novant'anni, la sua segreteria non aveva orari ed era piu' famigliarmente diventato 'lo Zio'".
"In questo triste momento desidero esprimere la mia vicinanza alla sua famiglia ed ai tantissimi che gli sono stati vicini ed auspico che la sua incommensurabile esperienza umana e politica continuino ad essere d'insegnamento". E' quanto dichiara il deputato abruzzese Sabatino Aracu.
IL CORDOGLIO DEL PDCI
"A nome del gruppo Regionale del Partito dei Comunisti Italiani e mio personale esprimo profondo cordoglio per la scomparsa dell'onorevole Remo Gaspari".
Lo dice il capogruppo Antonio Saia. "Prestigioso interprete della politica Abruzzese e instancabile lavoratore alla cui figura da avversario politico mi inchino con rispetto e sincero rimpianto", dice infine Saia.
LA CARRIERA
Politico e avvocato italiano, Gaspari è stato dieci volte deputato e 16 ministro della Repubblica.
Esponente della Democrazia cristiana, è stato membro della corrente "Alleanza Popolare" (Grande centro "doroteo") presieduta da Arnaldo Forlani, Antonio Gava e Vincenzo Scotti.
Si laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Bologna, terminati gli studi comincia a esercitare la professione forense a Gissi iscrivendosi all'albo degli avvocati nel 1946.
Eletto deputato fin dalla II legislatura verrà rieletto ininterrottamente fino alla fine della Prima Repubblica.
Per l'Abruzzo è stato da sempre un valido punto di riferimento. Nel 1960 con la formazione del Governo Tambroni è nominato sottosegretario di Stato al ministero delle Poste e Telecomunicazioni, carica che riuscirà a mantenere anche nel successivo Governo Fanfani III.
Nel 1962 con il Governo Fanfani IV ricopre la carica di sottosegretario all'Industria e Commercio, mentre con il Governo Leone I (1963) è rinominato sottosegretario alle Poste e Telecomunicaziioni, rimanendo il tale ruolo anche nei governi Moro I e II.
Nel 1966 con la formazione del Governo Moro III viene nominato sottosegretario all'Interno e verrà riconfermato nei governi Leone II e Rumor I.
Con la formazione del Governo Rumor II (1969) è promosso ministro dei Trasporti e dell'Aviazione civile, mentre con il Governo Rumor III diviene ministro senza portafoglio per la riforma della Pubblica Amministrazione, carica che manterrà anche nei successivi governi Colombo e Andreotti I.
Nel Governo Andreotti II ricoprì il ruolo di ministro della Sanità. Dal 1976 al 1980 ricoprì la carica di vice segretario della Democrazia cristiana.
Nel 1980 tornò al governo (Cossiga II) come ministro senza portafoglio per i Rapporti con il Parlamento, nei governi Spadolini I, II e Fanfani V ricoprì la carica di ministro delle Poste e Telecomunicazioni.
Nei governi Craxi I e II venne nominato ministro senza portafoglio per la Funzione Pubblica. Nel 1987 divenne ministro della Difesa nel Governo Fanfani VI, nello stesso anno venne nominato Ministro senza portafoglio del Coordinamento della Protezione civile del Governo Goria in sostituzione di Giuseppe Zamberletti, in seguito alla distribuzione di incarichi bilanciata fra le correnti politiche del nuovo governo, mentre era in corso l'emergenza della Alluvione della Valtellina, provocando per questo molte critiche.
L'anno seguente ricoprì la carica di ministro senza portafoglio degli interventi straordinari nel Mezzogiorno nel Governo De Mita.
Concluse la sua carriera ministeriale nei governi Andreotti VI e VII, nei quali tornò a ricoprire il ruolo di ministro della Funzione Pubblica.
da abruzzowe.it
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