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martedì 17 gennaio 2012

PILKINGTON, COBAS ALL'ATTACCO: "SI E' RISCHIATA LA CHIUSURA DEL FLOAT"

Nello stabilimento Pilkington-NSG di San Salvo (Ch) stava per accadere qualcosa che poteva lasciare un’impronta indelebile nella storia di quest’azienda. Infatti, a causa di non precisate ragioni, il forno fusorio Float rimaneva, anche se per poco tempo, senza acqua industriale, il prezioso fluido indispensabile al raffreddamento e al buon funzionamento di tutte le apparecchiature di controllo e di processo del forno Float. Anche se la notizia è trapelata solo ora, nel primo pomeriggio di sabato, si è arrivati addirittura al completo svuotamento della torre piezometrica al cui interno sono contenute centinaia di metri cubi di acqua che, nelle peggior delle ipotesi, serve proprio a garantire un continuo flusso di acqua al forno Float. I danni per fortuna sono stati limitati e questo solo grazie al tempestivo intervento degli operatori in turno, ma poteva accadere un vero disastro che avrebbe messo sicuramente a rischio la produzione del forno Float con una ricaduta occupazionale sull’intero stabilimento, lasciando a casa oltre duemila dipendenti, ciò per il semplice fatto che il vetro prodotto dal Float rifornisce tutti gli impianti dello stabilimento Pilkinton-NSG di San Salvo. La RSU-RLSSA della Confederazione Cobas, ancora una volta denuncia, l’inadeguatezza di certe scelte aziendali, mirate solo e soltanto al risparmio economico, senza tener conto che il mancato investimento o il semplice taglio di fondi verso una più accurata manutenzione degli impianti, comporta seri rischi, non solo in termini di sicurezza del personale, ma anche di ricaduta occupazionale. Non è bastato il blackout del 25-08-2011 che ha lasciato al buio l’intero stabilimento con cinquecento persone ferme nel piazzale della fabbrica in attesa del cambio turno, oltre che alcune centinaia bloccate nell’oscurità all’interno dell’azienda. E’ da rimarcare, inoltre, che problemi così seri non erano mai successi in mezzo secolo si storia di quest’azienda. Secondo la RSU-RLSSA della Confederazione Cobas, il tutto ha avuto inizio da quando la Pilkington ha dismesso la gestione della centrale idro-elettrica (oggi gestita da Rolls-Royce), costringendo nello stesso tempo tutto il personale che, con elevata esperienza e professionalità, aveva fino allora gestito questi impianti a dir poco strategici, ad abbandonare quelle posizioni di lavoro. Questa volta però, la Confederazione Cobas si augura che a pagare non siano sempre e soltanto i lavoratori, ma crede sia giunto il momento di puntare l’indice verso una certa classe dirigente che con scelte scellerate, sorrette anche dalla complicità di CGIL, CISL e UIL, che pur di sistemare alcuni dei loro simpatizzanti, hanno permesso in questo ultimo decennio che tutto ciò accadesse.

Confederazione Cobas

RSU-RLSSA Pilkington-NSG

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