Lavorava per un noto locale di Vasto il rumeno che alcuni giorni fa è stato denunciato dalla Polizia per aver utilizzato i codici di alcune carte di credito per fare acquisti su internet. Gli agenti del Commissariato lo hanno individuato presso la nuova abitazione perché, nel frattempo, il rumeno aveva cambiato casa, forse per non essere rintracciato. Le indagini si sono svolte in collaborazione con un Commissariato di Genova, dove una delle vittime aveva presentato denuncia. Il malcapitato, nel verificare il proprio conto corrente, aveva notato un’ operazione di addebito, per merce acquistata con l’utilizzo della carta di credito. L’uomo aveva riferito agli operatori di aver usato la propria carta in una sola occasione: aveva prenotato un soggiorno in un albergo abruzzese. Dopo un’attenta e delicata indagine, gli operatori hanno ricostruito il piano ideato dal truffatore. Lavorando da tempo in quella struttura alberghiera, il rumeno aveva potuto constatare che le prenotazioni che arrivavano on – line, effettuate dai clienti con le proprie carte di credito, erano complete dei dati e dei codici di sicurezza, compresi i numeri di controllo delle carte, ovvero dei codici CVC, richiesti per confermare le prenotazioni. A questo punto appena arrivavano le prenotazioni, all’insaputa del titolare dell’albergo, si procurava i numeri delle carte con i relativi codici di controllo. L’uomo sapeva bene che per le transazioni on –line, prima dell’accettazione dei pagamenti, viene richiesto il numero di controllo della carta di credito. Questo codice infatti è una misura di sicurezza che consente di identificare il titolare della carta. Avendo in mano i codici di sicurezza esatti, non avrebbe mai destato sospetto. Successivamente, usando la sua abilità nel campo informatico, inseriva i dati degli ignari cittadini e acquistava su internet prodotti tecnologici di ultima generazione che si faceva recapitare proprio nel suo nuovo appartamento. Dopo averne individuato l’abitazione, gli operatori hanno proceduto alla perquisizione. All’interno della camera da letto del truffatore, nascoste tra gli indumenti riposti in una cassettiera e confuse con documenti personali, gli Agenti hanno rinvenuto i dati delle prenotazioni effettuate nella stessa struttura alberghiera dove lavorava il rumeno, tra cui vi erano anche quelli del denunciante. La documentazione è stata sequestrata unitamente ad alcuni computer di ultima generazione, recentemente acquistati su internet. Sono in corso ulteriori indagini volte ad accertare la presenza di eventuali complici nella vicenda. Identificato per C.C. di anni 23, il rumeno è stato denunciato.
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