Il “Campo Scuola di Archeologia” a via San Rocco di San Salvo, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo e dall’archeologo Davide Aquilano, direttore dello scavo, ha iniziato la sua attività il 9 luglio.
Dieci ragazzi a settimana, per due settimane, scaveranno nel sito della Villa Romana di via San Rocco a San Salvo per imparare i primi rudimenti dell’affascinante mestiere dell’archeologo e per vivere in diretta l’esperienza della ricerca scientifica condita, in questo caso, con l’emozione della frequente e gratificante scoperta personale.
Sin dalle prime scoperte dei resti romani, i giovani partecipanti si sono entusiasmati a tal punto da superare con disinvoltura persino le difficoltà legate al caldo torrido di questi giorni. I lavori sono iniziati nella cella vinaria della villa romana, per portare alla luce alcuni dei grandi contenitori di terracotta per vino o per olio qui conservati e due vasche di decantazione dei preziosi liquidi. Il mercoledì le indagini archeologiche lasciano il campo ad un laboratorio tenuto dal restauratore Michele Massone, che coinvolgerà i ragazzi nelle operazioni di pulizia, consolidamento e ripristino delle murature, per evitarne il danneggiamento. Un paio di ore di lezione ogni giorno forniscono ai giovani archeologi in erba la cornice teorica di quanto stanno eseguendo nella pratica del cantiere: compilazione di schede, rilievi, disegni, fotografie, catalogazione dei reperti e delle opere murarie.
Il campo scuola ha trovato sin dall’inizio un serio e fattivo sostegno nel sindaco Tiziana Magnacca e nell’assessore alla cultura Giovanni Artese, grazie anche all’impegno ed all’interessamento del Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, Andrea Pessina, e del resposabile di zona, Amalia Faustoferri.
Sin dalle prime scoperte dei resti romani, i giovani partecipanti si sono entusiasmati a tal punto da superare con disinvoltura persino le difficoltà legate al caldo torrido di questi giorni. I lavori sono iniziati nella cella vinaria della villa romana, per portare alla luce alcuni dei grandi contenitori di terracotta per vino o per olio qui conservati e due vasche di decantazione dei preziosi liquidi. Il mercoledì le indagini archeologiche lasciano il campo ad un laboratorio tenuto dal restauratore Michele Massone, che coinvolgerà i ragazzi nelle operazioni di pulizia, consolidamento e ripristino delle murature, per evitarne il danneggiamento. Un paio di ore di lezione ogni giorno forniscono ai giovani archeologi in erba la cornice teorica di quanto stanno eseguendo nella pratica del cantiere: compilazione di schede, rilievi, disegni, fotografie, catalogazione dei reperti e delle opere murarie.
Il campo scuola ha trovato sin dall’inizio un serio e fattivo sostegno nel sindaco Tiziana Magnacca e nell’assessore alla cultura Giovanni Artese, grazie anche all’impegno ed all’interessamento del Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, Andrea Pessina, e del resposabile di zona, Amalia Faustoferri.
Nessun commento:
Posta un commento