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giovedì 23 gennaio 2014

SPESE PAZZE IN REGIONE ABRUZZO: TRA GLI INDAGATI ANCHE DIVERSI CONSIGLIERI DEL VASTESE

Bufera sulla Regione Abruzzo, che scivola nel presunto malcostume delle spese pubbliche.
La procura della Repubblica di Pescara, secondo quanto accertato dall'Agi, ha infatti emesso 25 informazioni di garanzia, con invito a comparire, nei confronti del presidente della Giunta, Gianni Chiodi, di quello del Consiglio, Nazario Pagano, e di altre 23 persone, tra assessori e consiglieri.
Gli indagati sono Alfredo Castiglione (attuale vicepresidente alla Regione e assessore alle Atiività produttive), Paolo Gatti (assessore all'Istruzione), Mauro Di Dalmazio (assessore al Turismo), Carlo Masci (assessore al Bilancio), Mauro Febbo (assessore all'Agricoltura), Gianfranco Giuliante (assessore Protezione Civile), Federica Carpineta (assessore al personale), Luigi De Fanis (ex assessore alla Cultura, ora decaduto come consigliere), Angelo Di Paolo (assessore ai Lavori pubblici), Lanfranco Venturoni (ex assessore alla Sanità, attuale capogruppo del Nuovo centrodestra), Riccardo Chiavaroli (consigliere Forza Italia), Giorgio De Matteis (Movimento per le autonomie), Emilio Nasuti (Fi), Nicola Argirò (Fi), Alessandra Petri (Fratelli d'Italia), Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), Lorenzo Sospiri (Fi), Giuseppe Tagliente (Fi), Luciano Terra (Unione di centro), Nicoletta Verì (gruppo misto - quota maggioranza).
Tra i consiglieri d'opposizione: Franco Caramanico (gruppo misto - quota Sinistra ecologia libertà), Cesare D'Alessandro (Italia dei valori), Carlo Costantini (Italia dei valori).
Alcuni degli indagati, rintracciati al telefono da AbruzzoWeb, hanno fatto notare come gli vengano contestati importi tra i 30 e i 100 euro.
I reati contestati sono truffa aggravata nei confronti della Regione Abruzzo, peculato e falso ideologico. Titolari dell'inchiesta sono i sostituti procuratori Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale di Pescara, sono iniziate un anno e mezzo fa e abbracciano il periodo compreso tra il gennaio 2009 e dicembre 2012.
Stando agli accertamenti gli indagati avrebbero richiesto indebiti rimborsi per viaggi istituzionali in diverse regioni, tra cui il Lazio, la Liguria, la Lombardia, il Veneto.
Alcune di queste trasferte non sarebbero state contemplate o giustificate, in altre occasioni gli esponenti politici di centrodestra finiti sotto inchiesta si sarebbero recati in luoghi diversi da quelli indicati.
Gli inquirenti hanno inoltre riscontrato diverse irregolarità nelle fatture di rimborso spese.
I documenti contabili, in particolare, sono tutti nelle mani dei magistrati che, tramite i carabinieri, li hanno acquisiti anche in copia nei vari centri dove gli amministratori si recavano per le trasferte.
Dall'entourage di Chiodi e Pagano c'è sconcerto: "non abbiamo ricevuto e non ne sappiamo nulla", dicono in merito alla notizia-bomba arrivata questa sera.

tratto da abruzzoweb.it

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