Dal primo gennaio del 2010 i terremotati dovranno ricominciare a pagare, in rate di 24 mesi, i tributi e i contributi non versati dal 6 aprile al 30 novembre 2009. Praticamente nel mese di gennaio oltre a pagare i tributi del 2010, le popolazioni terremotate dovranno pagare anche quelle relative al 2009. Con questa operazione, approvata dalla Camera dei Deputati con 294 voti a favore e 186 contro, si evince cosa sta facendo veramente il Premier Berlusconi per le zone colpite dal sisma ovvero far pagare le tasse a persone che NON HANNO PIU' NULLA.
Anche i comitati cittadini iniziano ad alzare i toni "ormai è chiaro che a settembre sarà il caos"- hanno contestato. Le c.a.s.e. che saranno pronte non basteranno, in quanto sono al lavoro solo metà dei cantieri (e solo 2 in stato avanzato) -continuano i cittadini- mentre ancora non sono partiti i lavori per le nostre vere case. Martedi' 28 le proteste arriveranno al Consiglio Regionale, mentre per il giorno 30 il comitato dei cittadini sta organizzando il "Berluscò non te fa revedè a L’Aquila". Il Decreto anti-crisi approvato, fra l'altro, ribadisce l'intenzione di costruire il Ponte sullo Stretto di Messina, ma forse era più giusto utilizzare quei fondi per le popolazioni Aquilane e per rendere antisismiche diverse strutture pubbliche nelle zone ad alto rischio sismico sparse per l'Italia.
Luca Di Sciascio
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