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martedì 1 dicembre 2009

San Salvo: firmato un protocollo d'intesa per la valorizzazione del patrimonio archeologico

Questa mattina è stato firmato un Protocollo D’Intesa tra il sindaco di San Salvo Gabriele Marchese, il dott. Andrea Pessina e la dott.ssa Amalia Faustoferri della Soprintendenza per i beni Archeologici d’Abruzzo e la Prof.ssa Maria Carla Somma titolare della cattedra di Archeologia Medievale presso l’Università G. D’Annunzio di Chieti per la valorizzazione del patrimonio archeologico dell’Abbazia dei santi Vito e Salvo.
Il Protocollo D’Intesa va a formalizzare gli interventi di indagine, scavo, recupero e valorizzazione previsti all’interno di un articolato programma di cui sono state svolte già alcune fasi.
Durante l’estate un gruppo di 15 studenti del Corso di Archeologia Medievale dell’Università G.D’Annunzio di Chieti, ha effettuato un programma di scavi nell’area sulla base delle indagini non invasive svolte da un gruppo di archeologi statunitensi della Forest Service. Sono state scoperte, poco al di sotto dell’attuale piano di campagna, alcune fondazioni di un potente muro di circa un metro di spessore in ciottoli di fiume; si sono potuti inoltre già rintracciare a livello del terreno quasi tutti i muri che dovevano delimitare gli ambienti monastici; a ovest del grande muro si è individuata un’area cimiteriale, intensamente utilizzata, della quale sono state fino ad ora riconosciute e scavate quattro sepolture, scavate nello strato di argilla che caratterizza tutta l’area finora scoperta.
“L’abbazia dei santi Vito e Salvo è il più importante monumento della storia sansalvese che adeguatamente restaurato e valorizzato, andrà a ridefinire la storia di San Salvo oltre a costituire un ulteriore polo di attrazione della città e della Valle del Trigno – ha dichiarato il sindaco Gabriele Marchese – E’ in quest’ottica che il Comune ha acquisito al proprio patrimonio l’area che ne comprende i resti e continua a promuovere l’opera di valorizzazione del patrimonio archeologico della città”.
Il programma delineato all’interno del Protocollo D’Intesa prevede: lo studio dell’abbazia ed del suo contesto; il progetto specifico di scavo; il progetto specifico di restauro; lo studio dell’abbazia come laboratorio di ricerca e promozione del territorio; l’inserimento dell’area in un circuito didattico e di conoscenza.
“Parallelamente al programma di recupero e valorizzazione, lavoreremo per promuovere il patrimonio archeologico costituendo nell’area dell’Abbazia un laboratorio di ricerca e formazione capace di incentivare la conoscenza e lo studio attraverso pubblicazioni, seminari e corsi formativi aperti alla comunità locale” – ha spiegato l’assessore alla cultura Mauro Naccarella.

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