Gli uomini della Forestale di Pescara stanno eseguendo alcune misure cautelari nell’ambito di una inchiesta sull’urbanistica a Spoltore. Tra gli arrestati c’è anche l’ex presidente del consiglio regionale Marino Roselli, il sindaco di Spoltore, Franco Ranghelli ed il consigliere Luciano Vernamonte. A disporre gli arresti e' stato il gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, su richiesta del pm Gennaro Varone. In base alle prime informazioni devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere, concussione, corruzione, falso ideologico, abuso d'ufficio. L'inchiesta ha riguardato vari aspetti amministrativi: Prg di Spoltore, presunte speculazioni edilizie, rifiuti e multe. L’inchiesta è durata diversi mesi e non si è ancora conclusa.
Già ad aprile scorso gli indagati avevano appreso di questa indagine a seguito di alcune perquisizioni degli uomini guidati da Conti negli uffici comunali.
Nell’inchiesta sono finiti alcuni terreni che sono oggetto di importanti progetti degli ultimi anni come la costruzione delle torri nei pressi del fiume a Villa Raspa, l’ampliamento del cimitero .
Secondo la procura la corruzione potrebbe essere generata dal cambio di utilizzo dei terreni che da agricoli diventano edificabili e dunque oggetto di forti speculazioni con un ipotetico ritorno per il politico “attivo”.
Marino Roselli, ex presidente del consiglio regionale nell'era Del Turco, è stato il più votato nel 2005 con oltre 16 mila preferenze.
Già ex Margherita poi entrato nel Pd, l'architetto di Spoltore, ha cambiato nuovamente identità politica. Roselli, da sempre molto vicino a Luciano D'Alfonso che lo ha traghettato verso la vittoria nel suo periodo d'oro, alle scorse primarie si è schierato con Antonio Di Marco, lo stesso candidato a segretario provinciale appoggiato dall’ex sindaco di Pescara. Ma l'amore col partito dell'ex presidente del Senato Franco Marini, altro suo importante sponsor, è durato poco.
Proprio con la dipartita molisana dell'ex primo cittadino pescarese è cominciata la parabola discendente. Roselli è approdato ad Api portandosi dietro anche il sindaco Ranghelli espulso dal Pd.
da primadanoi.it
Già ad aprile scorso gli indagati avevano appreso di questa indagine a seguito di alcune perquisizioni degli uomini guidati da Conti negli uffici comunali.
Nell’inchiesta sono finiti alcuni terreni che sono oggetto di importanti progetti degli ultimi anni come la costruzione delle torri nei pressi del fiume a Villa Raspa, l’ampliamento del cimitero .
Secondo la procura la corruzione potrebbe essere generata dal cambio di utilizzo dei terreni che da agricoli diventano edificabili e dunque oggetto di forti speculazioni con un ipotetico ritorno per il politico “attivo”.
Marino Roselli, ex presidente del consiglio regionale nell'era Del Turco, è stato il più votato nel 2005 con oltre 16 mila preferenze.
Già ex Margherita poi entrato nel Pd, l'architetto di Spoltore, ha cambiato nuovamente identità politica. Roselli, da sempre molto vicino a Luciano D'Alfonso che lo ha traghettato verso la vittoria nel suo periodo d'oro, alle scorse primarie si è schierato con Antonio Di Marco, lo stesso candidato a segretario provinciale appoggiato dall’ex sindaco di Pescara. Ma l'amore col partito dell'ex presidente del Senato Franco Marini, altro suo importante sponsor, è durato poco.
Proprio con la dipartita molisana dell'ex primo cittadino pescarese è cominciata la parabola discendente. Roselli è approdato ad Api portandosi dietro anche il sindaco Ranghelli espulso dal Pd.
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