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sabato 5 gennaio 2013

GIOVANE RAGAZZO AI DOMICILIARI PER STALKING SU UNA MINORENNE

Il G.I.P. del Tribunale di Vasto, Stefania Izzi, in data 27 novembre emetteva l’ordinanza applicativa di misura cautelare a carico di S.P., giovane ragazzo responsabile di stalking nei confronti della sua ex ragazza minorenne.
Le indagini del personale del Commissariato, diretti dal Dott. Cesare Ciammaichella, permettevano al giudice di disporre il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla ragazza e dai suoi familiari, nonché il divieto di qualsiasi contatto telefonico o di altro genere con la vittima minore.
Nonostante il provvedimento, la madre della ragazza, dopo alterne vicende, si vedeva costretta a rivolgersi nuovamente alla Polizia di Stato per sporgere l’ennesima denuncia nei confronti di S.P.,
in quanto il medesimo, continuava incessantemente a reiterare le condotte minacciose e violente nei confronti della figlia, anche alla presenza delle amiche di quest’ultima, continuando anche a contattare la ragazza sia mediante contatti su facebook, tramite un falso profilo, sia telefonicamente, ma anche trovando il modo di seguirla per incontrala personalmente.
La situazione particolarmente delicata, seguita anche dallo sportello antiviolenza S.A.V.E. coordinato dalla Dott.sa Teresa Di Santo per la parte relativa all’aiuto alla vittima, ha presentato parecchie difficoltà di non facile soluzione.
Infatti la vittima minorenne, non riferiva nulla delle violenze subite proprio perché intimorita da tutta la situazione che si era creata e, soprattutto, per paura di perdere le sue amiche che, ovviamente, spesso si sono trovate testimoni delle sue vicende.
La madre della ragazza invece, sostenuta dalla Polizia e dallo sportello antiviolenza S.A.V.E. trovava il coraggio di riferire tutto ufficialmente e con dovizia di particolari.
La figlia, già fortemente provata psicologicamente, era stata avvicinata, umiliata, ingiuriata e picchiata da S.P., che continuava ad inveire sullo stato di prostrazione della vittima, nonostante il divieto di avvicinamento del primo provvedimento.
La madre denunciante, appurava inoltre, dopo varie insistenze direttamente dalla figlia, che qualche giorno dopo il suindicato episodio violento, la medesima veniva contattata telefonicamente da S.P., il quale le avrebbe chiesto di ricomporre il rapporto.
Di logica conseguenza, dopo le indagini della polizia, il giudice disponeva gli arresti domiciliari per S.P. che, in caso di violazione, potranno trasformarsi in detenzione carceraria.
S.P. è già stato denunciato per furto, lesioni personali e tentato omicidio.

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