Il sindaco di San Salvo, Gabriele Marchese, ha ricevuto una delegazione di utenti del Centro di riabilitazione San Stef.Ar, accompagnati dalle famiglie, la quale ha espresso grande preoccupazione per la drammatica situazione che si verrà a creare a partire dal prossimo 21 aprile quando oltre trecento persone bisognose di cure non potranno più usufruirne.
Il sindaco Marchese si è detto fortemente preoccupato per le sorti dei numerosi utenti del Centro, nonché di tutto il personale che non percepisce lo stipendio da quasi un anno e rischia il posto di lavoro.
C’è da considerare che non vi sono altre strutture dove gli utenti possono rivolgersi e oltretutto quelle più vicine hanno liste di attesa di due anni.
“Nei prossimi giorni incontrerò i lavoratori e gli utenti del Centro in modo da concordare le azioni da intraprendere. La salute dei cittadini e il lavoro sono, insieme alla scuola, le priorità fondamentali che vanno tutelate e garantite soprattutto alle fasce sociali più deboli – ha dichiarato il sindaco Marchese – Invito la Regione Abruzzo e tutti gli organi preposti ad attivarsi con urgenza per dare risposte sia al personale della San Stef. Ar, sia a tutti coloro che quotidianamente stanno vivendo il disagio di un diritto negato in aggiunta alle proprie già grandi problematiche fisiche”.
Il sindaco Marchese si è detto fortemente preoccupato per le sorti dei numerosi utenti del Centro, nonché di tutto il personale che non percepisce lo stipendio da quasi un anno e rischia il posto di lavoro.
C’è da considerare che non vi sono altre strutture dove gli utenti possono rivolgersi e oltretutto quelle più vicine hanno liste di attesa di due anni.
“Nei prossimi giorni incontrerò i lavoratori e gli utenti del Centro in modo da concordare le azioni da intraprendere. La salute dei cittadini e il lavoro sono, insieme alla scuola, le priorità fondamentali che vanno tutelate e garantite soprattutto alle fasce sociali più deboli – ha dichiarato il sindaco Marchese – Invito la Regione Abruzzo e tutti gli organi preposti ad attivarsi con urgenza per dare risposte sia al personale della San Stef. Ar, sia a tutti coloro che quotidianamente stanno vivendo il disagio di un diritto negato in aggiunta alle proprie già grandi problematiche fisiche”.
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