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venerdì 13 febbraio 2015

SAN SALVO RICORDA LA TRAGEDIA DELLE FOIBE

Il Comune di San Salvo ha voluto ricordare questa mattina la tragedia delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata. E lo ha fatto, con il contributo del “Comitato 10 Febbraio”, organizzando presso l'Istituto "R. Mattioli" di San Salvo, un incontro con gli studenti delle classi quinte del Liceo Scientifico, dell'Istituto Tecnico Economico e dell'Ipsia del "Mattioli" nonché una rappresentanza delle classi terze di Scuola Media dell'Istituto Comprensivo n. 1 e dell'Istituto Comprensivo n. 2 di San Salvo, che hanno avuto modo di ascoltare l’intervento dello storico Antonio Fares.
Periodo storico che ha abbracciato dall’armistizio dell’8 settembre 1943 agli anni ’50.
È stato Marco di Michele Marisi, responsabile del Vastese del “Comitato 10 Febbraio”,
ad aprire la manifestazione per presentare quella che ha definito un’operazione verità che da anni viene portata avanti per fare memoria di una tragedia che ha colpito gli italiani della costa orientale. «Sono stati martiri dimenticati – ha spiegato di Michele Marisi – che nel secondo dopoguerra venivano gettati anche vivi nelle foibe, per quella che è stata un vera e propria pulizia etnica». Ma c’è stata gente che veniva deportata in campi di concentramento oppure costretta ad abbondare la propria terra per sfuggire alla follia dei partigiani comunisti di Tito.
«Era doveroso celebrare questa giornata con gli studenti – ha dichiarato il sindaco Tiziana Magnacca – per ricordare episodi che la storia ha negato in un territorio bagnato dal mare Adriatico, il nostro stesso mare. Lo abbiamo fatto perché la storia non venga sbiadita dal tempo per un eccidio di almeno ventimila persone colpevoli solo di essere italiani. Siamo stati tra i giovani perché cresca la coscienza che tutto ciò non debba più accadere nell’indifferenza più totale. Un percorso formativo ed educativo della scuola che abbiamo voluto affiancare facendo nostro l’invito del “Comitato 10 Febbraio”».
L’assessore alla Cultura Giovanni Artese ha spiegato come fosse necessario, dopo aver celebrato la “Giornata della Memoria” e la tragedia degli ebrei, ricordare anche gli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia. «In un momento – ha commentato – in cui in Europa tornano tensioni, difficoltà e contrasti in queste ore in particolare in Ucraina».
Antonio Fares ha spiegato che la Giornata del Ricordo si tiene proprio il 10 febbraio perché nel 1947 l’Italia ha firmato il trattato di pace con il quale rinunciava ufficialmente alla Venezia Giulia e alla Dalmazia, di fatto abbandonando quelle terre con tutti gli abitanti.
Al termine dell'incontro studenti e autorità in corteo hanno raggiunto il Monumento ai Caduti con la presenza del presidente del Consiglio comunale Eugenio Spadano, dove è stata deposta una ghirlanda a memoria delle vittime delle foibe e dell'internamento, momento accompagnato dal suono della tromba che ha intonato il Silenzio.

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