Gli uomini del Commissariato di Vasto, coordinati dal dirigente Cesare Ciammaichella, hanno posto agli arresti domiciliari Z.L., 28 anni di San Salvo con l'accusa di stalking. L'uomo che già aveva l'obbligo di dimora a San Salvo,e l'obbligo di non avvicinarsi a meno di 500 metri dalla donna e dai suoi familiari, era stato denunciato nei mesi scorsi dagli agenti della Polizia di Vasto per aver più volte molestato la donna tramite sms, per aver danneggiato la sua auto e per aver anche trafugato beni della donna da una casa che condividevano. La vittima, aveva anche più volte ricevuto minaccie di morte da Z.L. e per questo la Polizia aveva provveduto a sequestrare armi e munizioni detenute dall'uomo.
L’ultimo episodio si verificava lo scorso settembre quando l’uomo, tramite sms, invitava la donna ad incontrarlo presso l’officina del padre, ubicata a Vasto, ove lo stesso provvedeva a recarsi a bordo di una moto, violando così ulteriormente la misura cautelare a cui era sottoposto.
Pertanto, in relazione alla gravità dei reati contestati all’indagato, il Giudice del Tribunale di Vasto ha deciso di sostituire la misura cautelare del divieto di avvicinarsi alla persona offesa e ai suoi stretti congiunti e della misura cautelare dell’obbligo di dimora in San salvo, con quella più grave degli arresti domiciliari, imponendo all’indagato il divieto assoluto di incontri e di contatti telefonici con soggetti diversi dai familiari conviventi.
L’ultimo episodio si verificava lo scorso settembre quando l’uomo, tramite sms, invitava la donna ad incontrarlo presso l’officina del padre, ubicata a Vasto, ove lo stesso provvedeva a recarsi a bordo di una moto, violando così ulteriormente la misura cautelare a cui era sottoposto.
Pertanto, in relazione alla gravità dei reati contestati all’indagato, il Giudice del Tribunale di Vasto ha deciso di sostituire la misura cautelare del divieto di avvicinarsi alla persona offesa e ai suoi stretti congiunti e della misura cautelare dell’obbligo di dimora in San salvo, con quella più grave degli arresti domiciliari, imponendo all’indagato il divieto assoluto di incontri e di contatti telefonici con soggetti diversi dai familiari conviventi.
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