Nei giorni scorsi la giunta municipale ha approvato il progetto di bonifica e messa in sicurezza permanente dell’ex discarica comunale in località “Bosco Motticce”. Lo hanno annunciato il sindaco Gabriele Marchese, l’assessore all’ambiente Nicola Sannino e il presidente della commissione ambiente Costantino Santini.
L’importo complessivo del progetto è di 2.150.000,00 euro. L’area della discarica è di 20.000 m2 e il volume di rifiuti è di circa 230.000 mc
La ex discarica comunale, inoltre, è adiacente sia ad un’area dove si trovano le discariche consortili del COASIV di Vasto, attualmente chiuse e in fase di post-gestione, sia ad un’altra area interessata dall’interramento dei rifiuti di varia natura, anche industriali, denominata area ex SAPI.
“Il Comune di San Salvo vince un’altra battaglia sul fronte della tutela dell’ambiente – ha dichiarato il sindaco Marchese - Siamo giunti, al termine di un percorso complesso, alla redazione del piano di caratterizzazione ed analisi di rischio in base al quale la ex discarica comunale e alcune delle aree adiacenti risultano contaminate e necessitano di intervento. In Abruzzo sono state individuate circa 135 discariche da bonificare. San Salvo è l’unico Comune ad aver già approvato un progetto definitivo per la bonifica di discarica RSU che, sulla base dei dati del piano di caratterizzazione, è tra i primi nella graduatoria di accesso ai finanziamenti regionali dei quali siamo in attesa”.
Il progetto prevede: una perimetrazione in calcestruzzo dell’area che costituisce una barriera completamente impermeabile e che scende ad una profondità di 13 metri dove a proteggere la sottostante falda acquifera si trova lo sbarramento di uno strato impermeabile di argilla; un capping superficiale in modo da evitare l’infiltrazione di acqua nell’ammasso dei rifiuti e l’alimentazione continua dei vari contaminanti nella falda acquifera; la stabilizzazione bio-chimica dei rifiuti, processo di estrazione dell’aria dall’ammasso dei rifiuti stessi per stabilizzare la frazione organica; un intervento di regimazione e convogliamento delle acque meteoriche in modo da di diminuire la percentuale di acque di ristagno; il monitoraggio del bio-gas.
“L’impermeabilizzazione perimetrale è un intervento radicale ed esaustivo che, associato al capping superficiale, configura una efficace messa in sicurezza permanente dell’area dell’ex discarica in quanto blocca qualsiasi trasmissione degli inquinanti isolando totalmente il sito contaminato – ha spiegato l’assessore Sannino – A completamento dell’intervento è previsto l’adeguamento della recinzione e la realizzazione di un cancello idoneo. Questo risultato è l’ennesima conferma dell’impegno che l’amministrazione comunale pone nella tutela dell’ambiente e della capacità di risolvere i problemi”.
L’importo complessivo del progetto è di 2.150.000,00 euro. L’area della discarica è di 20.000 m2 e il volume di rifiuti è di circa 230.000 mc
La ex discarica comunale, inoltre, è adiacente sia ad un’area dove si trovano le discariche consortili del COASIV di Vasto, attualmente chiuse e in fase di post-gestione, sia ad un’altra area interessata dall’interramento dei rifiuti di varia natura, anche industriali, denominata area ex SAPI.
“Il Comune di San Salvo vince un’altra battaglia sul fronte della tutela dell’ambiente – ha dichiarato il sindaco Marchese - Siamo giunti, al termine di un percorso complesso, alla redazione del piano di caratterizzazione ed analisi di rischio in base al quale la ex discarica comunale e alcune delle aree adiacenti risultano contaminate e necessitano di intervento. In Abruzzo sono state individuate circa 135 discariche da bonificare. San Salvo è l’unico Comune ad aver già approvato un progetto definitivo per la bonifica di discarica RSU che, sulla base dei dati del piano di caratterizzazione, è tra i primi nella graduatoria di accesso ai finanziamenti regionali dei quali siamo in attesa”.
Il progetto prevede: una perimetrazione in calcestruzzo dell’area che costituisce una barriera completamente impermeabile e che scende ad una profondità di 13 metri dove a proteggere la sottostante falda acquifera si trova lo sbarramento di uno strato impermeabile di argilla; un capping superficiale in modo da evitare l’infiltrazione di acqua nell’ammasso dei rifiuti e l’alimentazione continua dei vari contaminanti nella falda acquifera; la stabilizzazione bio-chimica dei rifiuti, processo di estrazione dell’aria dall’ammasso dei rifiuti stessi per stabilizzare la frazione organica; un intervento di regimazione e convogliamento delle acque meteoriche in modo da di diminuire la percentuale di acque di ristagno; il monitoraggio del bio-gas.
“L’impermeabilizzazione perimetrale è un intervento radicale ed esaustivo che, associato al capping superficiale, configura una efficace messa in sicurezza permanente dell’area dell’ex discarica in quanto blocca qualsiasi trasmissione degli inquinanti isolando totalmente il sito contaminato – ha spiegato l’assessore Sannino – A completamento dell’intervento è previsto l’adeguamento della recinzione e la realizzazione di un cancello idoneo. Questo risultato è l’ennesima conferma dell’impegno che l’amministrazione comunale pone nella tutela dell’ambiente e della capacità di risolvere i problemi”.
Ok va bene tutto quello che avete detto ma secondo la gerarchia dei rifiuti emessa dalla direttiva 75/442/CEE la messa in discarica deve essere ridotta al minimo o al max diventare una tecnica di completamento ad altri processi come biocompostaggio e termovalorizzazione.Sono uno studente di Rimini e proprio oggi all'Ecomondo l'assessore alla regione Daniela Stati ha annunciato la possibilità di aprire inceneritori nella nostra regione verso una scelta politica di recupero energetico dei rifiuti e miglioramento della gestione dei RSU.Dobbiamo aprire gli occhi e metterci a pari con altre regioni!!!
RispondiElimina