70.000 euro dei cittadini per la nuova auto tedesca di Di Giuseppantonio, noi con gli stessi soldi 3 macchine italiane .
Non siamo tutti uguali e il tempo galantuomo, un passo alla volta, chiarirà tutto. Certo è dura, bisogna avere pazienza e subire gli attacchi di chi nasconde la propria pochezza accusando noi predecessori, ma alla lunga i fatti ci stanno dando ragione.
Sereni ma determinati a spiegare cosa succede davvero nel palazzo della Provincia di Chieti Coletti e Tamburrino raccontano episodi passati sotto silenzio che meritano, secondo loro, un approfondimento. Un'amministrazione provinciale che ha fatto del lamento la sua bandiera, della presunta mancanza di soldi la giustificazione a non concludere niente, della mistificazione della realtà il pane quotidiano non assolve nemmeno all'ordinario.
Quello che è successo con l'ultima nevicata non siamo noi a doverlo spiegare ai cittadini perchè lo hanno subìto-incalza Tamburrino- le zone interne abbandonate a loro stesse e mai difese sulle partite che contano: comunità montane, ospedali, riordino scolatico e molto altro sono la prova che Di Giuseppantonio, Tavani e Monaco non si occupano di nulla se non di equilibri politici da mantenere.
L'unico atto significativo di un'amministrazione che piange miseria e rimanda a casa i cantonieri è l'acquisto di un'Audi da 70mila euro quando io ho speso esattamente la metà per motivazioni di forma e di sostanza.-incalza Coletti- Quando fui costretto a cambiare la Thema di rappresentanza perchè usurata dai chilometri percorsi ci venne un'idea quando i vertici Fiat furono ospiti in una occasione ufficiale a Chieti.
Marchionne ci pregò di rivolgerci ad uno dei suoi più stretti collaboratori che ci avrebbe indicato la procedura per acquistare il mezzo a condizioni estremamente vantaggiose poiché l'acquirente era in quel caso una pubblica amministrazione. Acquistammo, con gli stessi soli spesi dall'attuale Presidente, una Thema, un Panda 4x4 ed un Ducato otto posti di cui l'amministrazione aveva bisogno. Oltre al risparmio rilevante la nostra intenzione fu quella di usare mezzi realizzati da un'azienda italiana che ha in Provincia di Chieti uno dei suoi insediamenti più importanti: la Sevel.
Il nostro ragionamento piacque molto ai vertici della Fiat e le macchine arrivarono da Torino senza intermediazioni.- conclude Coletti- Altri amministratori seguirono il nostro esempio. Questo per dire che non siamo affatto tutti uguali sia nella forma che nella sostanza.
Non siamo tutti uguali e il tempo galantuomo, un passo alla volta, chiarirà tutto. Certo è dura, bisogna avere pazienza e subire gli attacchi di chi nasconde la propria pochezza accusando noi predecessori, ma alla lunga i fatti ci stanno dando ragione.
Sereni ma determinati a spiegare cosa succede davvero nel palazzo della Provincia di Chieti Coletti e Tamburrino raccontano episodi passati sotto silenzio che meritano, secondo loro, un approfondimento. Un'amministrazione provinciale che ha fatto del lamento la sua bandiera, della presunta mancanza di soldi la giustificazione a non concludere niente, della mistificazione della realtà il pane quotidiano non assolve nemmeno all'ordinario.
Quello che è successo con l'ultima nevicata non siamo noi a doverlo spiegare ai cittadini perchè lo hanno subìto-incalza Tamburrino- le zone interne abbandonate a loro stesse e mai difese sulle partite che contano: comunità montane, ospedali, riordino scolatico e molto altro sono la prova che Di Giuseppantonio, Tavani e Monaco non si occupano di nulla se non di equilibri politici da mantenere.
L'unico atto significativo di un'amministrazione che piange miseria e rimanda a casa i cantonieri è l'acquisto di un'Audi da 70mila euro quando io ho speso esattamente la metà per motivazioni di forma e di sostanza.-incalza Coletti- Quando fui costretto a cambiare la Thema di rappresentanza perchè usurata dai chilometri percorsi ci venne un'idea quando i vertici Fiat furono ospiti in una occasione ufficiale a Chieti.
Marchionne ci pregò di rivolgerci ad uno dei suoi più stretti collaboratori che ci avrebbe indicato la procedura per acquistare il mezzo a condizioni estremamente vantaggiose poiché l'acquirente era in quel caso una pubblica amministrazione. Acquistammo, con gli stessi soli spesi dall'attuale Presidente, una Thema, un Panda 4x4 ed un Ducato otto posti di cui l'amministrazione aveva bisogno. Oltre al risparmio rilevante la nostra intenzione fu quella di usare mezzi realizzati da un'azienda italiana che ha in Provincia di Chieti uno dei suoi insediamenti più importanti: la Sevel.
Il nostro ragionamento piacque molto ai vertici della Fiat e le macchine arrivarono da Torino senza intermediazioni.- conclude Coletti- Altri amministratori seguirono il nostro esempio. Questo per dire che non siamo affatto tutti uguali sia nella forma che nella sostanza.
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