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martedì 24 febbraio 2009

Energia: l'Italia torna indietro anni luce

Era il lontano 1987 quando l’Italia grazie ad un referendum popolare sanciva l’abbandono da parte della nazione dell’energia nucleare. Soltanto per smantellare quattro di queste centrali nucleari l’International Energy Agency ha stimato un costo pari a 2 miliardi di dollari. A 22 anni di distanza l’attuale Presidente del Consiglio Berlusconi, stipula un’accordo che riporti nel 2020 l’Italia a ricostruire ed avviare le centrali nucleari. Una decisione assurda ed inaccettabile per vari motivi che brevemente vi esporrò. Innanzitutto NON ESISTE AL MONDO UN NUCLEARE PULITO E SICURO poiché anche nel 2008 molteplici sono stati gli incidenti in diverse centrali sparse nel mondo anche se per fortuna senza gravi danni per la popolazione, e comunque rimane sempre il problema dello smaltimento delle scorie o meglio dei rifiuti radioattivi.
Con i costi di realizzazione di queste centrali, circa 3-4 miliardi di euro per una centrale di media potenza, si potrebbero installare migliaia di impianti solari e eolici che possono sostituire tranquillamente le centrali nucleari, come sta accadendo in Spagna , dove in una giornata del mese di novembre le centrali eoliche sono arrivate a produrre addirittura il 43% della richiesta giornaliera, o come sta accadendo in Austria che già dispone di ottime strutture fotovoltaiche e che entro il 2020 vuole arrivare a produrre oltre 1/3 del fabbisogno nazionale solo con il solare. Anche in America, il neo-presidente Obama ha dichiarato che nel giro di pochi anni vuole arrivare a produrre il 20% del fabbisogno nazionale di energia, grazie al solare. Nel 2010 la Svezia uscirà definitivamente dal nucleare e verrà seguita a ruota nel 2014 dalla Spagna, nel 2020 dall’Austria, nel 2025 dal Belgio e man mano da altre nazioni che stanno prendendo la stessa decisione. Perché, come sempre, l’Italia deve tornare indietro anni luce? Speriamo che non sia l’interesse privato di qualche imprenditore o politico a prevalere su scelte importantissime per il futuro.
Il Governo Italiano dovrebbe solo investire nelle energie alternative, in modo da diventare autonomi dalle altre nazioni nel giro di qualche anno, cosi’ da arrivare a proporre in sede di commissione Europea la chiusura graduale di tutte le centrali e soprattutto di quelle francesi che distano pochi chilometri dal confine italiano. NO AL NUCLEARE, NO AD UN’ALTRA CHERNOBYL!

Luca Di Sciascio

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