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mercoledì 18 novembre 2009

Nasce il comitato "Dinamismi" a Castelguidone

Il comitato spontaneo cittadino "DINAMISMI", formato da circa 40 ragazzi di Castelguidone (CH), è stato costituito per contrastare la logica di sfruttamento del territorio messa in atto dall’Amministrazione comunale che intende "svendere" la nostra montagna alla Ipotenusa srl per la realizzazione di un impianto industriale eolico costituito da 10 aerogeneratori per una potenza nominale di 20 MWh.
La società è finanziata da F2i (Fondo mobiliare di investimento di cui Vito Gamberale è l’AD e gli sponsor sono banche).
Il sito scelto dall’Amministrazione Comunale è a circa 1,4 Km di distanza dal centro abitato; oltre al devastante impatto ambientale, l’impatto visivo risulterebbe di incalcolabili proporzioni, visto che si tratta dell’unica visuale dalla piazza del paese.
La popolazione, naturalmente, non è stata minimamente coinvolta in questa scelta che cambierebbe per sempre il territorio, la storia e le tradizioni del nostro piccolo centro.
L’Alto Vastese stà pagando a carissimo prezzo un altissimo costo ambientale per la disseminazione di torri eoliche posizionate sulle creste della nostre montagne (es. 188 torri nella wind farm di Castiglione Messer Marino, 15 Km da Castelguidone – 15 torri nella wind farm di Schiavi d’Abruzzo, 7 Km da Castelguidone, etc.).
Peraltro le stesse risultano spesso ferme visto che la nostra zona è caratterizzata da raffiche di vento fortissime alternate a periodi di bonaccia (sapete gli aerogeneratori sono fermi oltre i limiti "cut in" / "cut out" di velocità del vento).
Il comitato dinamismi pur essendo favorevole all'utilizzazione di fonti di energia rinnovabili e pulite, si oppone categoricamente alla disseminazione selvaggia sul nostro territorio di impianti eolici industriali.
Il problema dell’eolico in Italia sta assumendo un volto “nero”; gli interessi economici che ruotano attorno al vento sono tantissimi, dato il sistema di incentivazione dei fondi pubblici molto succulento (certificati verdi).
Dimostrazione è l’arresto, avvenuto qualche giorno fa, del presidente dell’ANEV (Associazione Nazionale Energia dal Vento), il papà dell’eolico in Italia, con l’accusa di truffa aggravata in Italia e in altro paese dell’Unione Europea, di utilizzazione distorta di risorse finanziarie italiane ed europee, di fabbricazione di fittizie garanzie bancarie e di infedeli ed errate informazioni proprietarie a riguardo dei siti eolici, con una ipotesi di centinaia e centinaia di milioni di euro utilizzati a scopi ignoti senza nessun fondamento positivo, e con il sequestro di decine di impianti in tutto il territorio nazionale, ipotesi di reato tutte ora da rendere note e verificare nel dettaglio.

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