Questa mattina, il sindaco Gabriele Marchese, l’assessore all’ambiente Nicola Sannino e il presidente della commissione ambiente Santini Costantino hanno incontrato la stampa per fare il punto sulla situazione del CIVETA.
Con il parere favorevole del comitato tecnico regionale per la valutazione di impatto ambientale e l’autorizzazione ad utilizzare la seconda vasca per il conferimento dei rifiuti, si stanno risolvendo tutte le criticità del consorzio CIVETA.
Il fallimento del CIVETA avrebbe prodotto una grave emergenza ambientale e portato al dissesto finanziario i Comuni economicamente più deboli, soci del consorzio.
Il lavoro scrupoloso fatto dal nuovo consiglio di amministrazione, la sensibilità dell’assessore regionale Daniela Stati e l’assunzione di responsabilità da parte della conferenza dei sindaci, hanno salvato il CIVETA che è assolutamente strategico per questo territorio.
Passaggio cruciale di questo salvataggio è stata la stipula del protocollo d’intesa tra la Regione e il consorzio con il quale si sono poste le basi per migliorare i servizi di trattamento e per ripianare i debiti.
Il CIVETA è stato salvato dal nuovo c.d.a., dall’assessore Stati e dalla conferenza dei sindaci con i quali hanno collaborato, con professionalità, gli organismi tecnici della Regione e del consorzio.
Quelli che oggi cercano di ergersi a paladini del risanamento sono i veri responsabili dei guai fino ad ora sopportati.
Non comprendiamo la polemica innescata dal consigliere regionale Tagliente il quale avrebbe fatto meglio a pagare i debiti che il CIVETA vanta nei confronti del Comune di Vasto risalenti al periodo in cui lui era sindaco.
Si levano altre voci da parte di chi è responsabile della mancanza di un piano industriale ed è responsabile di aver usato il consorzio come casa propria senza verificare se le assunzioni rispondevano a necessità operative o ad altre logiche.
Nel merito occorre rilevare che il CIVETA ha una doppia funzione.
La prima è quella di provvedere allo smaltimento e recupero, nonché alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani; tale attività viene espletata per tutti i soci che sono gli otto Comuni costieri e le due Comunità Montane alte e medio vastese.
La seconda funzione è quella della raccolta rifiuti per conto dei Comuni; tale attività viene espletata solo per i Comuni di San Salvo, Cupello, San Buono e Gissi.
Sulla raccolta dei rifiuti a San Salvo si è innescata ad arte una polemica senza senso che va comunque chiarita.
Il sistema attuale, a San Salvo, prevede la raccolta porta a porta soltanto per il centro storico, mentre prevede il normale sistema di raccolta per il resto della città.
Il CIVETA è disponibile a continuare il servizio per un compenso annuo di circa €1.300.000, mentre ha comunicato di non essere organizzato per effettuare il servizio in modo diverso.
Il Comune di San Salvo ha, però, deciso di estendere il sistema di raccolta porta a porta a tutta la città con esclusione della zona industriale e del lungomare.
Per tale affidamento ha indetto una gara europea di evidenza pubblica alla quale chiunque abbia i titoli può partecipare.
La somma a base d’asta è stata stabilita in € 1.500.000,00.
Il raggiungimento del 60% della raccolta differenziata giustificherebbe da sola un’eventuale aumento dei costi, pur tuttavia, con il ribasso d’asta e con i minori costi di conferimento si potrà mantenere lo stesso impatto economico.
Quello che non può essere e non verrà mai accettato è la polemica becera e strumentale da parte di chi ieri diceva che parte delle difficoltà del CIVETA dipendevano dal contratto di igiene urbana stipulato con il Comune di San Salvo ed oggi che si è deciso di ricorrere a gara sostiene che San Salvo ha abbandonato il CIVETA.
L’amministrazione comunale ritiene che il CIVETA sia una grande risorsa per il territorio, sul piano ambientale e su quello economico, che và difeso, in ogni occasione e con atti concreti.
Il Comune di San Salvo non intende spendere, come è sua abitudine, neanche un centesimo oltre il giusto compenso per avere un servizio di qualità, di contro non esiterà a denunciare qualsiasi azione che vada a vantaggio di pochi ed a discapito della collettività.
Con il parere favorevole del comitato tecnico regionale per la valutazione di impatto ambientale e l’autorizzazione ad utilizzare la seconda vasca per il conferimento dei rifiuti, si stanno risolvendo tutte le criticità del consorzio CIVETA.
Il fallimento del CIVETA avrebbe prodotto una grave emergenza ambientale e portato al dissesto finanziario i Comuni economicamente più deboli, soci del consorzio.
Il lavoro scrupoloso fatto dal nuovo consiglio di amministrazione, la sensibilità dell’assessore regionale Daniela Stati e l’assunzione di responsabilità da parte della conferenza dei sindaci, hanno salvato il CIVETA che è assolutamente strategico per questo territorio.
Passaggio cruciale di questo salvataggio è stata la stipula del protocollo d’intesa tra la Regione e il consorzio con il quale si sono poste le basi per migliorare i servizi di trattamento e per ripianare i debiti.
Il CIVETA è stato salvato dal nuovo c.d.a., dall’assessore Stati e dalla conferenza dei sindaci con i quali hanno collaborato, con professionalità, gli organismi tecnici della Regione e del consorzio.
Quelli che oggi cercano di ergersi a paladini del risanamento sono i veri responsabili dei guai fino ad ora sopportati.
Non comprendiamo la polemica innescata dal consigliere regionale Tagliente il quale avrebbe fatto meglio a pagare i debiti che il CIVETA vanta nei confronti del Comune di Vasto risalenti al periodo in cui lui era sindaco.
Si levano altre voci da parte di chi è responsabile della mancanza di un piano industriale ed è responsabile di aver usato il consorzio come casa propria senza verificare se le assunzioni rispondevano a necessità operative o ad altre logiche.
Nel merito occorre rilevare che il CIVETA ha una doppia funzione.
La prima è quella di provvedere allo smaltimento e recupero, nonché alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani; tale attività viene espletata per tutti i soci che sono gli otto Comuni costieri e le due Comunità Montane alte e medio vastese.
La seconda funzione è quella della raccolta rifiuti per conto dei Comuni; tale attività viene espletata solo per i Comuni di San Salvo, Cupello, San Buono e Gissi.
Sulla raccolta dei rifiuti a San Salvo si è innescata ad arte una polemica senza senso che va comunque chiarita.
Il sistema attuale, a San Salvo, prevede la raccolta porta a porta soltanto per il centro storico, mentre prevede il normale sistema di raccolta per il resto della città.
Il CIVETA è disponibile a continuare il servizio per un compenso annuo di circa €1.300.000, mentre ha comunicato di non essere organizzato per effettuare il servizio in modo diverso.
Il Comune di San Salvo ha, però, deciso di estendere il sistema di raccolta porta a porta a tutta la città con esclusione della zona industriale e del lungomare.
Per tale affidamento ha indetto una gara europea di evidenza pubblica alla quale chiunque abbia i titoli può partecipare.
La somma a base d’asta è stata stabilita in € 1.500.000,00.
Il raggiungimento del 60% della raccolta differenziata giustificherebbe da sola un’eventuale aumento dei costi, pur tuttavia, con il ribasso d’asta e con i minori costi di conferimento si potrà mantenere lo stesso impatto economico.
Quello che non può essere e non verrà mai accettato è la polemica becera e strumentale da parte di chi ieri diceva che parte delle difficoltà del CIVETA dipendevano dal contratto di igiene urbana stipulato con il Comune di San Salvo ed oggi che si è deciso di ricorrere a gara sostiene che San Salvo ha abbandonato il CIVETA.
L’amministrazione comunale ritiene che il CIVETA sia una grande risorsa per il territorio, sul piano ambientale e su quello economico, che và difeso, in ogni occasione e con atti concreti.
Il Comune di San Salvo non intende spendere, come è sua abitudine, neanche un centesimo oltre il giusto compenso per avere un servizio di qualità, di contro non esiterà a denunciare qualsiasi azione che vada a vantaggio di pochi ed a discapito della collettività.
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